Il premier Renzi in visita agli Scavi per presentare Expo 2015: «Vinceremo la sfida di Pompei»
POMPEI. «Il mondo chiede l’Italia, il mondo ha fame della bellezza e della cultura del nostro Paese. A Pompei ho provato ad immaginare con quali occhi stupiti milioni di visitatori, ogni anno, attraversano le strade e visitano questo luogo magnifico. Ci sono 22 cantieri in corso e 105 milioni investiti per ripartire. Ma serve soprattutto la consapevolezza che Pompei non è solo il passato dell’Italia: è anche e soprattutto un pezzo di futuro del nostro Paese»: così il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, dopo la visita di questa mattina agli Scavi, in occasione di “Italia 2015, il Paese nell’anno dell’Expo”.
Il premier, rivelando che per la prima volta ha visitato Pompei, ha poi detto di esserne rimasto “estasiato”. «Vinceremo la sfida di Pompei – ha detto il capo del Governo, parlando nel Quadriportico dei Teatri, riferendosi al Grande Progetto – perché si gioca il derby tra chi gode nel creare problemi e chi punta a risolverli. Saremo sempre testardamente e tenacemente dalla parte della bellezza e di chi i problemi vuole risolverli».
Poi Renzi è intervenuto sull’Expo di Milano, di prossima apertura. «L’Expo può e deve essere una grandissima opportunità per cambiare l’impostazione e l’approccio dell’Italia. Ma vi sembra normale – ha affermato il premier – che le più grandi catene al mondo della pizza siano americane? E che i bambini cinesi credono che la pizza sia nata in Minnesota? Si sono presi il copyright di tanti prodotti italiani. Ma anche questa è la globalizzazione e dobbiamo essere in grado di competere in ogni campo».
«L’Expo – ha aggiunto – è una gigantesca opportunità per tornare a fare l’Italia, perché il mondo globale chiede Italia. E se in questi anni l’Italia ha perso il treno della globalizzazione è un’ottima ragione per correre più veloce. La cultura è l’anima di un Paese e l’Italia è in questo una superpotenza, un presidio di cultura, un faro di civiltà. Riprendersi Pompei è dire che cosa è l’Italia che cambia».
Con l’Expo l’Italia può diventare «la patria della bellezza e del diritto al cibo». Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, alla presentazione dell’Expo 2015 a Pompei. Per Martina, l’Expo è una «grande festa delle famiglie italiane».
Nell’occasione, il ministro della Cultura, Dario Franceschini ha sottolineato il ruolo che l’Italia può avere nel promuovere la cultura in un momento in cui vengono distrutti monumenti e siti archeologici. «I milioni di visitatori attesi speriamo ci aiutino a vedere l’Italia come la vedono loro: ammirati, stupiti, e ci aiutino a recuperare l’orgoglio per il nostro Paese», aggiunge. «Stiamo lavorando perché, dopo aver visitato l’Expo a Milano, proseguano il viaggio nel resto d’Italia».
E tornando a Pompei Franceschini, nel suo intervento a Expo Idee, nel Quadriportico dei Teatri, dice: «Qui a Pompei è stato fatto un lavoro silenzioso e difficile per invertire la tendenza: come dimostrano alcune cifre: sono stati banditi interventi per 107 milioni, sono in corso 22 cantieri. Quest’anno sono aumentati di 200mila i visitatori, ci sono stati 63mila visitatori in più dell’anno scorso a Pasqua e Pasquetta».
Anche il sindaco di Pompei, Ferdinando Uliano, ha incontrato il primo ministro. Uliano è stato salutato da Renzi al suo arrivo a Pompei in un modo particolare: «Mi ha detto “ciao collega scout”, sapendo che siamo nati entrambi negli scout» ha riferito il sindaco.
Il momento principale per Uliano resta però quel «riprendiamoci Pompei» che, ricorda, «è stato il mio slogan nella campagna elettorale dell’anno scorso. Riprendiamoci una nuova Pompei, perché è vero che gli Scavi rappresentano il passato ma noi guardiamo al futuro».
«Per questo – aggiunge il primo cittadino – porterò avanti un progetto di rivalutazione di Pompei che toccherà l’esterno degli Scavi, la buffer zone, per far sì che il turismo non sia più mordi e fuggi ma duraturo per la città e per il commercio».
Intanto, conclude, «è un fatto positivissimo che oggi si sia parlato di Pompei in questo modo e non per crolli negli scavi o indecenze all’esterno». Nei giorni scorsi anche l’assessore al Turismo di Pompei, Pietro Orsineri, ha scritto al ministro della Cultura, Franceschini, per sollecitare la reintroduzione dei percorsi notturni negli Scavi di Pompei. Foto: fonte Mibact.