Al via il recupero della Schola Armaturarum: crollò nel 2010, oggi segna la rinascita
POMPEI. Avviati gli interventi di recupero della Schola Armaturarum. L’edificio posto su Via dell’Abbondanza, all’angolo con il Vicolo di Ifigenia (Regio III, Insula 3, Civico 6), fu oggetto del crollo che il 6 novembre 2010 portò il sito archeologico di Pompei all’attenzione del mondo.
Dopo il dissequestro dell’edificio, nello scorso mese di dicembre, sono iniziati i lavori di recupero di quello che un tempo fu luogo di riunione di un’associazione militare.
Gli interventi attuali consistono nella realizzazione di coperture a protezione delle pareti affrescate originali, ovvero di quelle porzioni di mura che già miracolosamente si salvarono dal bombardamento Alleato del 1943 e a cui negli anni ‘50 seguì il restauro delle parti crollate e il rimpiazzo in cemento armato del soffitto.
Gli interventi di copertura sono propedeutici agli interventi di messa in sicurezza dell’edificio, in attesa di valutare la possibilità di ricostruire in futuro le parti crollate nel 2010 (già non più originali a seguito del bombardamento) e ridar così, idealmente, forma e volume all’edificio.
La struttura di copertura temporanea consisterà in tre “ali” larghe circa 3 metri, che seguono e inglobano il perimetro dell’edificio storico, con appoggi disposti all’interno dello stesso e lungo il perimetro esterno.
Il perimetro della struttura sarà schermato da un sistema di teli microforati di pvc, stampati con testi e immagini, così da permettere una buona visibilità interna, una certa schermatura dall’irraggiamento solare diretto e una buona comunicazione per la fruizione e valorizzazione turistica.
Previsto anche il diserbo di tutta l’area della Schola, la risagomatura del terreno a nord dell’ambiente principale e la formazione di una trincea drenante retrostante alla parete ovest. Gli interventi in programma hanno un valore complessivo di circa 80mila euro.
«Il dissequestro della Schola Armaturarum si colloca in un momento “storico” che non può che risultare simbolico» dichiara Massimo Osanna, direttore generale della Soprintendenza di Pompei, che aggiunge: «È anch’esso, infatti, espressione di quella rinascita generale del sito che, finalmente, viene percepita dal pubblico e dalla stampa, ma che coincide soprattutto con attività concrete, quelle dei cantieri del Grande Progetto Pompei e di interventi a lungo attesi, come questo della Schola».
«L’obiettivo finale al quale stiamo lavorando – conclude Osanna – è, al momento, quello di proteggere le strutture dell’edificio per poi pensare alla migliore soluzione di restauro dello stesso, che consenta al pubblico di continuare a godere tangibilmente di un altro pezzo della storia di questa città antica».