Winckelmann, a Napoli la mostra per i 300 anni dalla nascita
Il Cavallo Mazzocchi, ricostruito con frammenti di bronzo della quadriga rinvenuta a Ercolano, esposto nel salone della Meridiana
NAPOLI. Per quasi cinquant’anni era stato dimenticato nei depositi del Museo archeologico di Napoli (Mann), da oggi il Cavallo Mazzocchi, ricostruito nel Settecento con piccoli frammenti di bronzo della grandiosa quadriga rinvenuta a Ercolano, fa bella mostra di sé nel salone della Meridiana, simbolo della mostra per i 300 anni dalla nascita di Johann Joachim Winckelmann (visitabile fino al 24 settembre).
L’archeologo tedesco scrisse di averlo visto nel museo ercolanese durante il primo dei suoi 4 viaggi a Napoli (1758), ma non fu tenero con la metodologia del restauro. Lo splendido cavallo (che deve il nome all’erudito capuano che ne scrisse la storia nell’iscrizione sulla base) mai valorizzato nel secolo scorso, oggi si prende la sua la rivincita diventando l’attrazione della mostra “Winckelmann e le raccolte del Mann” voluta dal direttore Paolo Giulierini.
L’esposizione, realizzata in collaborazione con il Max – museo di Chiasso, curata da Maria Rosaria Esposito e Paola Rubino, è accompagnata da un percorso tra le antichità conservate al Mann, descritte o citate, e in sette casi illustrate con altrettante incisioni da Winckelmann, nei ‘Monumenti antichi inediti’ (1767). Oltre ad alcuni dei reperti archeologici citati è possibile ammirare 16 matrici in rame, 16 stampe e preziosi volumi e manoscritti provenienti da biblioteche italiane e straniere. Una sezione specifica è dedicata ai ritratti dello studioso. Info: www.museoarcheologiconapoli.it.