“Amori Divini”: in mostra seduzione e trasformazione
Al Museo Archeologico di Napoli l’esposizione di reperti e opere d’arte che indaga nel mito greco
NAPOLI. Ha aperto il 7 giugno al Museo Archeologico di Napoli (MANN) la mostra “Amori Divini”. L’esposizione propone un percorso nel mito greco e nella sua fortuna attraverso storie che hanno due ingredienti narrativi comuni: seduzione e trasformazione. Traendo ispirazione dal vastissimo repertorio pompeiano, la mostra racconta i miti amorosi accomunati da un episodio fondamentale: almeno uno dei protagonisti, umano o dio, muta forma trasformandosi in animale, in pianta, in un oggetto o in fenomeno atmosferico.
A partire dalla letteratura e dall’arte greca, attraverso il poema delle “forme in mutamento” di Ovidio, fino alle più contemporanee interpretazioni della psicologia, i miti di Danae, Leda, Dafne, Narciso, fino al racconto straordinariamente complesso di Ermafrodito, sono parte dell’immaginario collettivo. Il percorso espositivo (che occupa le sale del museo attigue al salone della Meridiana, caratterizzate da splendidi sectilia e mosaici antichi inseriti nei pavimenti) indaga i meccanismi di trasmissione e ricezione del mito greco attraverso i secoli presentando circa 80 opere, provenienti dai siti vesuviani e, più in generale, dalla Magna Grecia, e da alcuni tra i più prestigiosi musei italiani e stranieri (tra gli altri, l’Hermitage di San Pietroburgo, il Louvre di Parigi, il Getty Museum di Los Angeles e il Kunsthistorisches Museum di Vienna).
Accanto ai vari manufatti antichi di soggetto mitologico – pitture parietali e vascolari, sculture in marmo e in bronzo, gemme e preziose suppellettili – per ciascun mito viene proposto un confronto con una selezione di opere di periodi più recenti. Infatti oltre 20 opere tra dipinti e sculture, con particolare attenzione all’arte del sedicesimo e diciassettesimo secolo, illustrano i momenti fondamentali della ricezione moderna del mito e ne mettono in luce evoluzioni, modifiche e ampliamenti. Artisti quali Baccio Bandinelli, Bartolomeo Ammannati, Nicolas Poussin, Giambattista Tiepolo e molti altri ancora permettono non solo di seguire la fortuna del mito greco fino ad epoche a noi più vicine, ma anche di comprendere il ruolo che, in questa tradizione, giocano le fonti letterarie ed iconografiche antiche. Info: www.museoarcheologiconapoli.it, Telefono: +39 081 4422149