Via le barriere architettoniche, Pompei è “per tutti”
Tre km di percorso per il più grande itinerario facilitato di visita a un’area archeologica in Italia
POMPEI. A dicembre 2016 è stato inaugurato “Pompei per Tutti”, il più grande itinerario facilitato di visita ad un’area archeologica in Italia. Oltre 3 km di percorso, dall’ingresso di Piazza Anfiteatro a Porta Marina passeggiando lungo le arterie principali della città con accesso ai più significativi edifici e domus. Il tragitto facilitato consente a chiunque – persone con difficoltà motorie, genitori con passeggino, ma anche a tutti i visitatori che prediligono un itinerario più confortevole – di visitare l’area archeologica nella maniera più completa e agevole possibile.
L’itinerario, realizzato nell’ambito del Grande Progetto Pompei, risponde alle esigenze, sollecitate da un’ampia fetta di utenti del sito, di avere un accesso agevole all’area archeologica, in grado di mettere tutti nella condizione di fruire di questo patrimonio universale unico, nella maniera più completa possibile e non limitando la visita alle sole aree prossime agli ingressi. Un pool di esperti (archeologi, architetti, restauratori, ingegneri) ha individuato le soluzioni tecniche più idonee a migliorare i livelli di fruibilità del sito, in maniera compatibile con le caratteristiche del sito, ovvero attraverso l’utilizzo di materiali moderni e compatibili (pavimentazioni a base di calce idraulica esente da cementi e passerelle ed attraversamenti metallici).
«L’area archeologica di Pompei – spiega il direttore della Soprintendenza di Pompei, Massimo Osanna – ha tra le sue priorità non solo la salvaguardia e la tutela delle strutture archeologiche, ma anche la valorizzazione del sito inteso come garanzia di fruizione e utilizzazione per tutti i visitatori, anche quelli che presentano delle difficoltà di accesso. È stato fatto un doveroso lavoro di primo adeguamento per rendere un servizio a tutti, non solo ai disabili, in un sito tuttavia molto complesso, dove ogni minima variazione, aggiunta o sottrazione implica necessarie valutazioni sulla conservazione, sulla fruizione, sull’immagine storica consolidata dei luoghi. Solo mettendo chiunque in condizione di visitare un sito culturale, testimonianza della nostra storia e identità, esso è davvero patrimonio di tutti».