“A tavola con gli antichi romani”: l’archeologia incontra il palato
Giovedì 21 settembre a Pompei, l’autore Giorgio Franchetti racconterà le ricette della città antica, che saranno realizzate dall’archeo-cuoca Cristina Conte e dallo chef del ristorante Caupona, Enrico Ruggiero
POMPEI. Chi l’ha detto che l’archeologia non può coinvolgere anche il palato? Proprio questo connubio sarà al centro della presentazione del libro di Giorgio Franchetti “A tavola con gli antichi romani” in programma giovedì 21 settembre (ore 18,00) a Pompei, in via Masseria Curato 2, presso l’archeo-ristorante “Caupona”. Si tratta del primo appuntamento di un ciclo di incontri gastronomici e culturali in programma nel locale, durante tutta la stagione invernale.
L’autore condurrà i presenti attraverso un interessante viaggio indietro nel tempo e alla scoperta di sapori sconosciuti ai più, arricchendo il tutto con curiosità sulle ricette e tante belle novità emerse dai suoi più recenti studi condotti sull’argomento. Ma di cibo non si sentirà soltanto parlare in questo incontro: Franchetti sarà infatti coadiuvato nel suo compito divulgativo dall’archeo-cuoca Cristina Conte che, assieme a Enrico Ruggiero, chef di Caupona, darà vita ad alcuni degli antichi piatti descritti nel volume, offerti alla degustazione dei presenti. La partecipazione all’incontro con l’autore e alla degustazione è gratuita.
Per chi, invece, deciderà di proseguire la serata nel mondo dei sapori antichi, seguirà (dalle ore 20,45) una vera e propria cena a tema, con la riproposizione integrale di alcune ricette rielaborate dal volume “A tavola con gli antichi romani”, accompagnate dal vino Falerno e dal vino mulsum.
“Caupona” (dal latino, “locanda, osteria”), nato nell’aprile 2016 a Pompei, è il primo ristorante “archeo-esperienziale”, completamente ispirato all’antica città romana distrutta dal Vesuvio, dove un pranzo o una cena diventano una vera e propria immersione negli usi e nei costumi in voga nella Pompei di duemila anni fa. Tutto è stato studiato e realizzato per riprodurre, fin nei minimi particolari, le caratteristiche di una locanda e di una casa di epoca romana. L’accogliente giardino di Caupona riproduce quello di una domus; sulle pareti dell’edificio (un casale rurale, ad un solo livello), campeggiano prezziari (in assi e sesterzi), graffiti e scritte elettorali che ricalcano quelle di un’osteria.
L’interno, nella parte dedicata alla gerenza, riprende il Termopolio di Vetuzio Placido; quella dedicata agli ospiti, invece, ripropone la bellissima Domus di Marco Lucrezio Frontone. Tutti i dipinti murali e gli affreschi sono stati riprodotti a mano, come usavano fare i “copisti” dell’antica Pompei. Infine, le bevande e i cibi, ovviamente ispirati alle ricette del De Re Coquinaria di Apicio, da Caupona vengono serviti in piatti e coppe di terracotta da personale vestito in costumi d’epoca, per rendere l’esperienza, non solo enogastronomica, ancora più unica e coinvolgente. (c.s.)