Napoli, San Gennaro quest’anno “non si fa pregare” per il miracolo
«Lo abbiamo trovato sciolto all’apertura della cassaforte» ha spiegato il prelato partenopeo Sepe, riferito al sangue del santo che è stato presentato alla venerazione dei devoti
NAPOLI. Non si è fatto pregare più di tanto né ha atteso ingiurie delle “parenti di san Gennaro” per dare il rituale segno della sua benevolenza ai napoletani. Quest’anno il miracolo di San Gennaro era già bello e pronto prima del rito. Buon auspicio che è stato accolto con gioia dalla folla plaudente che ha sfidato il mal tempo pur di non mancare all’appuntamento con il Patrono della città. Quest’anno il sangue era già sciolto nelle ampolle quando il cardinale Sepe è andato in processione per ritirarlo dalla cassaforte.
«Cari amici, con grande gioia vi annuncio che il sangue di San Gennaro si è sciolto» ha urlato alla folla alle 10.05 di oggi (19 settembre) dall’altare del Duomo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe. Nello stesso tempo sventolava il fazzoletto bianco (segno del valore laico di una credenza popolare) e la folla dei fedeli ha esultato. «Lo abbiamo trovato sciolto all’apertura della cassaforte» ha spiegato il prelato partenopeo Sepe, riferito al prezioso liquido che è stato presentato alla venerazione dei devoti, fuori dalla cattedrale, dopo la Messa.
Il miracolo si ripete tre volte l’anno ma la ricorrenza di settembre, nel giorno appunto di San Gennaro, è la più partecipata. Sono molte le richieste che i napoletani rivolgono al loro santo protettore. Quest’anno al primo posto c’è la tranquillità, la sicurezza e la pace universale. Sentimenti che la dicono lunga sulla potenza delle antenne del popolo partenopeo.
«È arrivato anche per Napoli il momento di pensare a che cosa ognuno di noi può fare per gli altri e per la città, prima ancora di chiedere che cosa la città può fare per noi», ha affermato il cardinale Sepe, nella sua omelia dall’altare del Duomo. «Non si tratta di decretare l’inadeguatezza o l’indolenza o l’inefficienza di alcuno – ha spiegato – bensì di venire loro incontro in modo diverso, facendo emergere le rispettive responsabilità per realizzare il bene comune». Anche nell’omelia di Sepe non sono mancati richiami precisi ai sentimenti di pace universale. Il cardinale ha difatti esortato a mettere «al centro della nostra preghiera al Santo Patrono» la preoccupazione legata alle «tante micce accese sulla via e sui territori della pace, che non rendono tranquillo il nostro vivere».
Molte le misure di sicurezza messe in campo tra le quali spiccavano le barriere anti-intrusione di nuova generazione. Tante anche le personalità politiche intervenute all’evento nel Duomo di Napoli, tra i quali il vicepresidente della Camera dei deputati, Luigi Di Maio, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca e il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.
Affollatissima di fedeli, ma anche di turisti, la Cattedrale di Napoli. Il fenomeno turistico ha registrato quest’anno un boom di presenze altissimo. Si è parlato di un incremento sul suolo partenopeo del 47%. Inutile dire che i musei, le chiese ed i monumenti del centro storico vanno alla grande: tra questi spicca il Tesoro di San Gennaro, considerato il più ricco del mondo intero. Foto di Louis Finson – Opera propria, Pubblico dominio, Collegamento.