Buffer zone siti Unesco, a ottobre riunione decisiva sul progetto dell’hub ferroviario

Il Grande Progetto Pompei (Gpp) completerà entro il 2018 l’intervento di restauro e di messa in sicurezza della città antica, ma resterà attivo sul versante della valorizzazione delle aree esterne agli scavi archeologici vesuviani

POMPEI. Il Grande Progetto Pompei (Gpp) completerà entro il 2018 l’intervento di restauro e di messa in sicurezza del Parco Archeologico Vesuviano. A fine d’anno il generale Curatoli lascerà l’incarico di direttore generale del Gpp perché finiranno le gare d’appalto. Resta in campo formalmente l’impegno dell’alto dirigente statale sul versante della valorizzazione delle aree esterne agli scavi archeologici vesuviani. Riguarda la realizzazione e la gestione del piano Unesco quale sintesi di diverse iniziative urbanistiche da parte delle amministrazioni (alcune rinnovate recentemente) dei nove Comuni vesuviani della buffer zone.

Vale a dire il comprensorio che interessa i centri di Pompei, Ercolano, Oplonti e delle altre maggiori presenze archeologiche che furono scavate a partire dalla fine del XVIII secolo sotto ceneri, lapilli e la lava del Vesuvio. In una riunione che probabilmente il generale Curatoli fisserà per la metà del mese di ottobre (dopo l’annullamento di quella di settembre) si deciderà definitivamente sul progetto di hub nelle diverse versioni che stanno circolando sui mezzi d’informazione e che sono state oggetto dei progetti di valorizzazione deliberati da diversi Comuni.

Tra questi acquistano un’importanza strategica preliminare quello di Pompei, che abbandona l’iniziativa di valorizzare l’area vesuviana di Civita Giuliana per il rifacimento urbanistico di tutta l’area che va da Porta Marina a Porta Anfiteatro in cui si persegue l’obiettivo di ridisegnare via Plinio e le due piazze antistanti gli ingressi dal Parco Archeologico più frequentate da turisti, che grazie alla confluenza di diversi flussi turistici si candidano come area di accoglienza a ridosso dell’hub che nascerebbe in concomitanza del punto di confluenza ferroviario tra rete Fs e Circum o intermodale (con previsione anche di mezzi su gomma).

Appare alternativo al primo progetto quello dell’architetto catalano Josep Acebillo, proposto dall’associazione “Naplest et Pompei” che sembra più funzionale agli interessi turistici del comprensorio del “Miglio D’Oro”: esso è sì innestato sul progetto di valorizzazione dei parchi archeologici ma complementare al medesimo perché punta a canalizzare i flussi turistici attratti dall’archeologia romana intorno al Vesuvio verso monumenti culturali di diverso interesse.

Non è detto che tra i due progetti, che al momento appaiono alternativi, non venga trovata una sintesi, ma l’operazione appare difficile perché una cosa è creare un punto di confluenza tra diversi tipi di mezzi di locomozione turistica, altra cosa è cancellare una forma di trasporto spostando la linea delle Ferrovie dello Stato su quella della Circumvesuviana con il sistema di “scartamento promiscuo” dei binari.

Mario Cardone

Mario Cardone

Ex socialista, ex bancario, ex sindacalista. Giornalista e blogger, ha una moglie, una figlia filosofa e 5 gatti. Su Facebook cura il blog "Food & Territorio di Mario Cardone".

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