Pompei ricostruita con i mattoncini Lego, c’è anche Osanna
La minifigure ritrae il direttore nel suo impeccabile vestito gessato scuro mentre osserva scrupolosamente il lavoro di alcuni archeologi
POMPEI. Non tutti sanno che in Australia, presso il Nicholson Museum di Sydney, è presente una ricostruzione dell’antica Pompei realizzata interamente con i mattoncini della Lego, proprio quelli che tanto amano i bambini per costruire oggetti e scenari più o meno fantasiosi. Ebbene, adesso quel plastico (fatto di quasi 200mila mattoncini colorati!) si è arricchito di una nuova figura, ovvero quella di Massimo Osanna, direttore generale del Parco Archeologico di Pompei (quello vero, ovviamente!).
La minifigure (così si chiamano i personaggi degli scenari ricostruiti in Lego) ritrae il professor Osanna nel suo impeccabile vestito gessato scuro ed è inserita nella scena che lo mostra intento ad osservare scrupolosamente il lavoro di alcuni archeologi che durante uno scavo rinvengono due scheletri (sì, ci sono anche quelli nel plastico!) appartenenti alle vittime di Pompei. Sullo sfondo si notano altri archeologi alle prese con lo scavo di una Domus. Una copia delle mini-figura inserita nel plastico di Pompei è stata consegnata qualche giorno fa personalmente al professor Osanna da Estelle Lazer, rappresentante del museo australiano, in occasione di una sua visita agli scavi di Pompei.
L’autore di questa simpatica “impresa” della ricostruzione di Pompei in mattoncini Lego è l’australiano Ryan McNaught: originario di Melbourne, da tutti è conosciuto come “The Brickman”, e cioè l’uomo “del mattoncino”, perché è uno dei 12 costruttori ufficiali della Lego nel mondo. Ebbene, nel 2015 si è cimentato con la Pompei del 79 d.C. e il risultato è stato a dir poco straordinario. Il plastico, che ha richiesto quasi 500 ore di lavoro, è composto da oltre 190mila mattoncini colorati. Tra gli edifici ricreati alla perfezione ci sono il Foro, il tempio di Zeus, la Basilica, il Macellum e l’edificio di Eumachia. C’è anche via dell’Abbondanza, con i suoi termopolii (taverne) e non poteva mancare l’Anfiteatro, con annessa la Palestra dei gladiatori. Pompei è stata ricostruita per il museo Nicholson dell’Università di Sidney, dove l’opera di McNaught è visitabile.