Grande Progetto completo nel 2018. Osanna: «Ma dopo serve un super esperto di gare e appalti»
Il direttore generale di Pompei: «È importante proseguire sulla strada intrapresa della gestione virtuosa. È stata l’occasione per impostare una metodologia di lavoro e recuperare personale di cui si sentiva la necessità».
POMPEI. Il Grande Progetto Pompei (Gpp) come modello per il restauro, la manutenzione e la valorizzazione, al centro del sistema dei siti Unesco della Campania, che possa rappresentare un vero elemento di sviluppo culturale ed economico dei territori. Oggi pomeriggio (14 novembre) nella sede di Parigi dell’Unesco, la Campania è stata protagonista di una interessante e prestigiosa tavola rotonda che ha fatto il punto sullo stato di Pompei, sulle politiche culturali e sulle azioni interistituzionali mirate alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio culturale.
Dal crollo della Schola Armaturarum agli elogi dell’Unesco: un percorso che ha fatto risalire Pompei in vetta non solo ai siti archeologici più visitati al mondo ma anche tra quelli meglio mantenuti e amministrati. Merito della Direzione del Parco e del pool di esperti del Gpp, che ha percepito il sito come una vera e propria città, organizzando le azioni con una visione urbanistica d’intervento, con la parte di restauri vista nell’ambito di una più ampia messa in sicurezza e funzionalità.
Il Generale Curatoli, a capo del Gpp, è soddisfatto di quanto raggiunto finora: «Abbiamo stimato di chiudere tutti i cantieri entro il 2018. Se non ci saranno intoppi potremo riconsegnare il sito alla sua gestione ordinaria». Sul dopo-Grande Progetto è intervenuto anche il direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna: «Quella del Grande Progetto è stata anche l’occasione per impostare una metodologia di lavoro e recuperare personale di cui si sentiva la necessità. Credo che sia importante continuare con la stessa modalità virtuosa e dotare Pompei anche della figura di un direttore di seconda fascia che si occupi esclusivamente della parte amministrativa, esperto di gare e di appalti, con modalità manageriali».
La tavola rotonda, moderata da Francesco Caruso (consigliere del Presidente della Regione Campania sui temi Unesco) e presieduta da Stefano De Caro (direttore generale Iccrom) ha visto la partecipazione di: Vincenza Lomonaco, Ambasciatore rappresentanza Permanente Unesco, Francesco Bandarin, direttore generale Cultura Unesco, Mounir Bouchenak,i Consigliere Speciale D.g. Unesco, Christina Cameron, Esperto Unesco, Philippe Chaix, Urbanista Pianificazione Territorio, Maurizio Di Stefano, presidente emerito Icomos Italia, Pierpaolo Forte, presidente Fondazione Donnaregina-Museo Madre di Napoli, Sylvain Giguere, Esperto Pianificazione Territorio Ocde, Pietro Laureano Presidente Icomos Italia, Francesca Maciocia, direttore generale Scabec, Luisa Montevecchi, direttore Uff. Unesco Mibact, Neil Young Esperto Unesco e Icomos Internazionale.
Alle 18,30 Pompei@Campania: il secondo appuntamento a cura di Scabec all’Istituto Italiano di Cultura con la presentazione del progetto della Regione Campania per il “Sistema di valorizzazione Siti Unesco” finanziato con fondi Poc e la presentazione della grande mostra internazionale “Pompei@Madre. Materia Archeologica” che si inaugura il prossimo 18 novembre al Museo Madre, alla presenza del ministro Dario Franceschini. All’iniziativa partecipa anche la Direzione Generale Agricoltura con una presentazione di prodotti della Dieta Mediterranea, valore universale immateriale, riconosciuto dall’Unesco, con la collaborazione della Fondazione Its Bact.