Schola Armaturarum, le recenti scoperte saranno illustrate alla stampa
L’intenzione di Osanna e dei suoi collaboratori è quella di fare della stampa un megafono nei confronti dei centri turistici internazionali
POMPEI. Un’esperienza del tipo “Cronaca di uno scavo presso la Schola Armaturarum” viene offerta alla stampa dalla Soprintendenza archeologica con l’invito alla condivisione dei risultati delle campagne di scavo avviate nel Parco archeologico a rimorchio delle oramai celebri iniziative di restauro di questi ultimi anni. L’intenzione di Osanna e dei suoi collaboratori è quella di fare della stampa un megafono nei confronti dei centri turistici internazionali, al fine di renderli edotti sugli aggiornamenti delle novità di cantiere riguardo alla nuova stagione di scoperte archeologiche dai suoli vesuviani.
L’avvio delle ricerche è in un’area nei pressi della Schola Armaturarum che non era mai stata prima indagata. Mercoledì 6 dicembre 2017 i cronisti potranno vedere, fotografare e raccontare la nuova campagna di scavo. Gli scavi e i restauri della Schola Armaturarum sono l’esempio di come si procede a Pompei. La porzione di Parco allo studio ha al momento dato alla luce quattordici reperti formati da anfore emerse dai giacimenti di lapillo vulcanico. Il prossimo 6 dicembre la stampa avrà notizie da raccontare al mondo globalizzato come funziona una campagna di scavo dell’era Osanna, in una area di nuova indagine nell’attesa che i tesori ritrovati diventino patrimonio aperto alla fruizione.
Lo scavo della Schola Armaturarum è il primo intervento, dopo oltre vent’anni, in un’area ancora intatta sotto la “coperta” dell’eruzione pliniana. L’ultima esperienza del genere aveva riguardato l’Insula dei Casti Amanti, alla fine degli anni ’80. Oggi, oltre alla Scuola dei Gladiatori, è stato aperto un grande cantiere nel “cuneo” della Regio V. Si tratta di un’ area di oltre mille metri quadrati nella zona sita tra la domus delle “Nozze d’Argento” e gli edifici alla sinistra del vicolo di Lucrezio Frontone.
In quello spazio, secondo gli esperti, dovrebbero emergere edifici privati e pubblici che potrebbero conferire nuove conoscenze sui tasselli mancanti al puzzle del profilo urbanistico di Pompei. «Si apre un’epoca nuova sulle scoperte di Pompei», annuncia il direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna, alla luce delle interessanti recenti scoperte.