Tra modernità e tradizione: anche la polpetta vuole la sua parte
POMPEI. Nell’offerta gastronomica di Pompei adesso anche la polpetta ha un posto tutto suo grazie all’idea sviluppata da O’ffam, la “polpetteria” che da fine ottobre ha aperto i battenti in via Bartolo Longo 16, nata dall’idea di Carla e Giovanni, due giovani imprenditori.
Il locale è un vero tributo ad una delle ricette più apprezzate della cucina campana: qui tutti sanno che non c’è pranzo in famiglia se non c’è una polpetta nel piatto. Quello che non tutti sanno, invece, è che questa ricetta così sfiziosa ha radici antichissime, che risalgono addirittura all’antica cucina romana.
La prima ricetta che conosciamo, infatti, è addirittura di Apicio, che nel “De re coquinaria” consigliava di amalgamare 500 g. di carne (di maiale o di manzo) con 150 g. di pane intriso nel vino, aggiungere pepe, 500 g. di pinoli e l’immancabile garum, per poi cuocere tutto nel vino.
Ma si conoscevano anche polpette a base di pesce, come crostacei e calamari. La polpetta è stata poi rivalutata intorno al XV secolo dalla cucina medioevale, per arrivare ad essere il piatto diffusissimo che conosciamo oggi.
In omaggio alle sue antiche origini, però, Carla e Giovanni hanno battezzato la polpetteria O’ffam: “offam” in latino significa appunto “boccone, pezzetto” e con l’apostrofo crea un gioco di parole con il modo di dire “ho fame” a Napoli e dintorni, e cioè nei luoghi dove la polpetta è divenuta un piatto irrinunciabile del pranzo domenicale.
Ma da O’ffam la polpetta, sia essa di carne, di pesce, vegetariana, di pasta o di riso si può gustare quando se ne ha voglia, anche in una serata tra amici, da sola o magari in uno stuzzicante panino. La regina è sempre lei, la classica polpetta, rivisitata in maniera attuale sperimentando nuovi abbinamenti, che però rispecchiano la tradizione gastronomica locale e, soprattutto, la stagionalità dei prodotti.
Tutto è preparato come fatto in casa; le carni (di vitello, di suino o di maialino nero casertano, di pollo) sono di origine italiana (fornite dalla Macelleria Bifulco di Ottaviano); le polpette di pesce, invece, impiegano salmone e tonno fresco; zucca e ricotta, infine, farciscono le polpette vegetariane.
Anche i panini sono un omaggio, talvolta ironico, a Pompei e alle origini antiche della polpetta: emblematici sono il Macellum (polpette di maiale al sugo e parmigiana di melanzane), il Gladiatore (polpette di suino cilentano, provolone del Monaco, cipolla caramellata e patate fritte) o l’Apollo (polpette di pollo, provola, bacon, insalata e pomodoro).
Aggiornamento: locale chiuso defintivamente.