Pompei, in anteprima assoluta i nuovi tesori rinvenuti nella Regio V
L’iniziativa di scavo cade nel 270esimo anniversario dall’inizio degli scavi che portarono alla luce la città antica
POMPEI. Nel 270esimo l’anniversario dell’inizio degli scavi di Pompei, che cambiò la storia dell’archeologia e concesse al mondo l’unicità del patrimonio pompeiano, la direzione del Parco Archeologico di Pompei presenta alla stampa i nuovi scavi di recente avviati nella Regio V, in un’area di oltre 1.000 metri quadrati (il cosiddetto “cuneo”, perché si tratta di un vicoletto che divide la casa delle Nozze d’Argento e la casa di Marco Lucrezio Frontone). Il direttore generale Massimo Osanna, nell’annunciare l’evento della presentazione, precisa che si tratta del più grande intervento di scavo in area non indagata del Parco Archeologico di Pompei dal dopoguerra ad oggi. Il 22 marzo le prime strutture emerse e i reperti rinvenuti nell’area di cantiere saranno illustrati dallo stesso Osanna e dal direttore generale del Grande progetto Pompei, Mauro Cipolletta.
I ritrovamenti archeologici in presentazione riguardano un quartiere che è stato solo parzialmente portato alla luce. S’inoltra verso Porta Vesuvio in direzione Nord orientale. Comprende un vicolo completamente sepolto insieme a botteghe e taverne, anche se non mancano domus di pregio come la Casa del Toro, la Casa di Lucio Cecilio Giocondo, la casa di Bacco, la casa delle Nozze d’argento e quella degli Orsi, che è stata solo parzialmente scavata. La stessa area ha subito irreparabili danni cagionati dai bombardamenti del 1943 nella casa della Regina Margherita. Corre voce che sul lato interno di un terrapieno dell’angolo tra via del Vesuvio e via delle Nozze d’Argento è stata rinvenuta una parete rossa con figura di baccante che potrebbe segnalare la presenza di nuova domus patrizia insieme a nuove evidenze, considerata l’estensione dell’area interessata al nuovo scavo.