Presentata la stagione concertistica dell’Ensemble Artemus: musica “colta” a Scafati e Pompei
Da un’idea dei maestri D’Aprea e Todisco l’ambizioso progetto che punta a valorizzare i giovani musicisti del territorio
SCAFATI. Si alza il sipario sulla prima stagione concertistica dell’Ensemble Artemus, l’orchestra giovanile fondata dai maestri Francesco D’Aprea e Alfonso Todisco con l’ambizioso obiettivo di valorizzare i giovani del territorio attraverso la diffusione della cosiddetta “musica colta”. Sei gli appuntamenti in calendario, tra Scafati (Sa) e Pompei (Na), di cui la metà ad ingresso gratuito. Musica sinfonica ma non solo, perché gli eventi in programma, con il patrocinio del conservatorio “Giuseppe Martucci” di Salerno, prevedono anche l’esibizione di solisti d’eccezione (12 in tutto) e musica da camera.
Si parte l’8 aprile, con il debutto al teatro San Pietro di Scafati con le musiche di “Pierino e il lupo”, capolavoro assoluto del compositore russo Sergej Prokofiev. Il 21 ottobre, “gran finale” nella sala del rinnovato teatro Don Bosco, sempre a Scafati, con le “Quattro Stagioni” di Vivaldi. In mezzo tanti altri appuntamenti con le “perle” dei maestri della Classica (Mozart, Beethowen, Liszt, Mercadante, Pergolesi) che vedranno il coinvolgimento e la collaborazione di artisti talentuosi, espressione pura del territorio dell’Agrovesuviano.
Tra questi la pianista scafatese Teresa Desiderio, vincitrice di una borsa di studio a Londra e il pluripremiato flautista pompeiano Pietro Guastafierro (i due si esibiranno l’8 settembre nel giardino di Palazzo De Fusco a Pompei), compagni di viaggio di un itinerario che prevede – come nel caso del concerto del 15 luglio, nella don Bosco a Scafati – anche l’esibizione delle formazioni cameristiche del conservatorio salernitano.
«Chi dice che la musica sia un ornamento sbaglia» spiega il maestro Francesco D’Aprea, 27 anni, presidente dell’associazione musicale Artemus. «La magia delle sette note – aggiunge – non può essere uno status sociale né un souvenir. È un qualcosa di molto più profondo, che fa bene all’uomo, serve alla persona. È un mezzo della vita stessa, parte essenziale di ognuno di noi. Per questo ci siamo dati come mission quella di proporre la cosiddetta “musica colta”. Ci rivolgiamo al grande pubblico, senza fare differenze. Perché la musica è di tutti».
«Perché una stagione concertistica? Perché vogliamo creare una tradizione, una storia sul territorio» gli fa eco il maestro Alfonso Todisco, 23 anni, direttore dell’Ensemble. Entrambi scafatesi, laureati al conservatorio “Martucci”, è da una loro idea che, nell’estate del 2017, ha preso forma il progetto di mettere in piedi un’orchestra formata unicamente da giovani leve (età media: 22 anni) con lo scopo di proporre musica di carattere sinfonico. Un team agguerrito e motivato, che ha debuttato, nel novembre dello scorso anno, sul palco del teatro “San Francesco” a Scafati riscuotendo subito un enorme successo (300 biglietti venduti e sold out).
A dicembre, poi, l’acclamato bis con il concerto di Natale tenutosi al teatro San Pietro di Scafati. «Vogliamo creare un percorso solido, una cosa bella per i giovani del posto» rimarca ancora Todisco. «La musica esiste da sempre – rilancia – ma non siamo in Austria e Germania. Qui le opportunità non sono alla pari. E allora proviamo a costruircele noi. Se una cosa non ci manca è il coraggio di impegnarci». »Coinvolgere i giovani talenti facendo musica di qualità. È questo il nostro obiettivo» conclude Antonio Nobile, primo violino dell’Ensemble, uno dei giovani talenti sui quali ha deciso di puntare l’Artemus per vincere la sua scommessa.