La casa antisismica che spopola all’estero è… “made in Pompei”
POMPEI. Una costruzione antisismica innovativa, di facile assemblaggio, economica ed adattabile a qualunque tipo di esigenza. È il progetto brevettato dall’architetto pompeiano Giovanni Vangone, insieme all’azienda Pre.Sud Acanfora s.r.l., che lavora nel campo edilizio dal 1998.
Si tratta di una casa nata dall’unione di due sistemi di costruzione tradizionali, quello della prefabbricazione in cemento armato e quello della carpenteria metallica, dando vita ad elementi modulari: travi, lastre solaio e lastre pareti, assemblati mediante spinotti e bulloni ed infine serrati con tiranti orizzontali e verticali in acciaio.
Per i meno avvezzi al settore, bisogna immaginare «una specie di scatola da scarpe con due coperchi, uno sopra e uno sotto, uniti con degli elastici – così ci ha spiegato Vangone stesso – In questo modo anche se la casa si gira sottosopra, non si rompe». E non è un modo di dire.
La conferma arriva delle verifiche del Dipartimento di Ingegneria Strutturale dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, che ha testato una struttura di 170 metri quadrati costruita con questa tecnica, facendola oscillare come un’altalena. Nessun danno. Tanto che si è parlato di “casa bunker”, praticamente indistruttibile.
«Una fusione di tutti i sistemi positivi attualmente in commercio. In più andiamo a compensare le carenze di ogni sistema – ha spiegato ancora l’architetto – Ogni abitazione, sottoposta a delle sollecitazioni sismiche, si deforma in un determinato modo. Così dallo studio di come si spostano le forze all’interno della struttura, ho abbinato ad ogni sollecitazione un determinato elemento resistente».
La casa regge davanti a intemperie, venti forti e a terremoti che raggiungono anche una magnitudo 10 della scala Richter. È affidabile nel tempo e garantisce un elevato isolamento sia termico che acustico. Ma i vantaggi non sono solo strutturali. Rispetto a una casa normale, costa anche di meno. Il risparmio si aggira intorno al 30/35%. Non è un caso che la domanda sia già piuttosto alta. Sono arrivate richieste addirittura dal Giappone.
C’è poi un’altra caratteristica, che Vangone descrive come «la grande novità rispetto a tutte le altre tipologie strutturali»: il suo prototipo è completamente reversibile. Significa che se una normale abitazione, una volta costruita e abitata, non è più riutilizzabile, la nuova tecnologia che la Pre.Sud Acanfora ha portato in commercio permette – com’è stato fatto – di costruire una casa a Scafati, di smontarla e rimontarla a Mantova.
Il tutto in tempi ridottissimi. Basta infatti un giorno per mettere in piedi un appartamento di 120 metri quadri. Un appartamento reale, una casa a tutti gli effetti, che prevede al suo interno tutto quello che c’è da prevedere. Al contempo è adattabile a qualunque disegno architettonico, dal momento che l’innovazione è tutta nel sistema costruttivo e prescinde dal numero di piani o dalla disposizione interna delle stanze.
L’insieme di fattori rende la costruzione perfetta tanto per prevenire i danni che normalmente si verificano nelle zone a più alto rischio sismico quanto per affrontare i casi di emergenza in cui è necessario fornire a numerose famiglie ripari sicuri e in breve tempo. Il mercato a cui l’azienda si sta rivolgendo per ora è prevalentemente estero. Presumibilmente, quindi, ci vorrà un po’ perché il modello si diffonda in Italia. Nel frattempo ci si può godere l’orgoglio di un altro successo targato, almeno in parte, “made in Pompei”.