Turismo, agenzie turistiche e alberghi insieme per rilanciare l’immagine della città moderna
No al “mordi e fuggi”: la richiesta di un summit alle istituzioni per fare rete ed incentivare i turisti a restare in città
POMPEI. Si è svolto stamattina al ristorante Pompeo Magno, al centro della città di Pompei, la tavola rotonda tra Fiavet, Federazione Italiana operatori e vettori del turismo,con Federalberghi. Un incontro finalizzato a contrastare il degrado che regna in città ed incentivare i turisti ad investire a Pompei e non limitarsi a visitare il sito archeologico per poi continuare i tour verso la penisola sorrentina o Napoli e pernottare addirittura fuori città. «Bisogna fare rete – commenta Ettore Cucari, responsabile dell’Incoming per la Fiavet – creare sinergia tra imprenditori, istituzioni e quanti operano e vivono a Pompei. In primo luogo per migliorare l’accoglienza e rendere i servizi in città più accattivanti, spingendo i turisti che visitano il sito archeologico a spendere in città».
«Ringrazio Michela Del Sorbo e Gerardo Esposito del ristorante Pompeo Magno – ha aggiunto Cucari – che hanno creato le premesse per questo incontro, che accende in primo luogo i riflettori su una gastronomia buona, che richiama l’antica Pompei in modo rivisitato e con materie prime eccezionali. Ma soprattutto perché ci spinge a mettersi in gioco, tutti, nessuno escluso per far crescere l’economia del territorio». Partendo dal recupero del manto stradale, dalla vendita di souvenir turistici e di prodotti tipici del territorio, dall’installazione di una segnaletica più chiara, da maggiori servizi in città e da un sistema migliore di trasporto pubblico, collegando meglio la città mariana a Comuni come Sorrento, Castellammare di Stabia e le aree limitrofe, che garantiscono di completare l’offerta turistica del pacchetto archeologico pompeiano.
«Abbiamo bisogno di un assessorato al turismo, inesistente a Pompei, la delega infatti è gestita dal sindaco – illustra Rosario Africano, vice presidente di Federalberghi Pompei – Abbiamo una disoccupazione che supera il 20% ed un Pil equiparato a Ponticelli. Tutto ciò è assurdo considerati i 3 milioni di turistici che si registrano per il sito archeologico. Addirittura come categoria professionale ci siamo dovuti preoccupare di stampare per la nostra clientela le mappe della città, per spiegare ai turisti come spostarsi. Bisogna investire per migliorare il look della città. Abbiamo già chiesto al Comune di investire in tal senso le somme raccolte con la tassa sul turismo. E agire con tavoli di concertazione che possano garantire programmazioni a lungo termine per gli eventi ed interventi strutturali per ridare decoro al territorio».
Un’unione di intenti espressa oggi al ristorante Pompeo Magno, dove per l’occasione lo chef Vincenzo Del Sorbo ha preparato una degustazione degli antichi pani pompeiani e ricette rivisitate dell’epoca romana, come già più volte illustrate in trasmissioni come Linea Verde, appunto per promozionare l’offerta gastronomica della città più famosa al mondo, ma allo stesso tempo penalizzata da un turismo che punta sempre meno a vivere, aldilà della visita agli scavi, la vita in città.
«Bisogna fare rete – conclude Cucari – su questo punteremo nelle prossime settimane, richiedendo un incontro al Comune per avviare una programmazione congiunta e coinvolgere anche la Soprintendenza Archeologica di Pompei, commercianti e tutti gli imprenditori che operano sul territorio». Per l’occasione è intervenuto anche Mario Cesarano, funzionario della Soprintendenza archeologica di Napoli che ha sottolineato: «Bisogna educare il turista. Esiste un territorio e bisogna fare sistema tra i vari comuni per fornire al turista esperienze con la visita non solo a Pompei ma a tutto ciò che caratterizza il territorio e i comuni limitrofi». (c.s.)