La campagna elettorale nell’antica Pompei: le iscrizioni ritrovate nella Regio V
POMPEI. I ritrovamenti a Pompei spesso ci hanno permesso di entrare nella storia della città, raccontandoci uno spaccato, quello politico, particolarmente interessante. Dagli scavi nella Regio V, per esempio, sono emerse tre iscrizioni elettorali in perfetto stato di conservazione e perfettamente leggibili, nei colori del nero e del rosso.
Si legge nitidamente: Helvium Sabinum e sotto: aedilem d(ignum) r(ei) p(ublicae) v(irum) b(onum) o(ro) v(os) f(aciatis), ovvero: “Vi prego di eleggere Helvio Sabino edile, degno dello stato, uomo buono” (foto di copertina).
E poi: L(ucium) Albucium aed(ilem), ovvero: “Lucio Albucio edile”. Quest’ ultima iscrizione forse continua in basso, nella zona ancora coperta dai lapilli. Gli Albucii erano probabilmente i proprietari della Casa delle Nozze d’Argento poco distante dal luogo del ritrovamento.
La campagna elettorale, oggi come allora, appassionava tutti. A differenza dei nostri volantini elettorali cartacei, e in questo Pompei ci restituisce preziosi informazioni, i proclami venivano direttamente scritti sui muri. Il nome latino è programmata e consistevano in esortazioni a votare per uno o per un altro candidato.
Ancora oggi, chi si presenta alle votazioni porta questo nome che deriva dalla toga candida che gli aspiranti politici indossavano il giorno della pubblica dichiarazione di ambire alla carica.
Le pareti venivano appositamente preparate per ospitare le scritte elettorali, e questo lavoro era affidato al dealbator (sbiancatore) che con una passata di calce regolarizzava la superficie o copriva altre iscrizioni elettorali.
Ma cosa c’era scritto su un manifesto? Prendendo in esame quelli appena scoperti, dopo il nome del candidato, Helvio Sabino e Lucio Albucio, seguiva l’indicazione della magistratura per la quale ci si presentava, edile.
Vi sono espresse anche le qualità morali del candidato, sintetizzate in poche lettere come DRP (dignum rei publicae, degno dello stato) e VB (uomo buono) e altri aggettivi che ne segnalavano qualità necessarie per gestire la cosa pubblica.
Le iscrizioni appena ritrovate sono riferibili alle ultime consultazioni elettorali di Pompei prima del 79 d.C. e per questo fanno parte dei programmata recenti ora, ovvero databili agli ultimi diciassette anni della città.
Alessandra Randazzo, thanks a lot for the article post.Much thanks again. Fantastic.