Tornano i restauratori a Paestum. Primo intervento dopo 9 anni grazie all’autonomia del Parco
Al via i lavori per contrastare il c.d. biodegrado nel sito archeologico, causato da erbe, piccoli arbusti e altri organismi
PAESTUM. I visitatori del Parco Archeologico di Paestum, nei prossimi due mesi, vedranno a lavoro i restauratori sulle parti più alte del celebre monumento che non fu dedicato a Nettuno ma forse a Hera o Apollo, impegnati per contrastare il c.d. “biodegrado”. Erbe, piccoli arbusti e altri organismi sono solo alcune delle minacce più gravi per la conservazione del tempio meglio conservato della penisola, inoltre facilitati dalla porosità del travertino locale usato nella costruzione, questi arbusti prolificano all’interno degli interstizi del monumento, provocandone seri danni.
I lavori si inseriscono in un programma di manutenzione periodica elaborato dopo il grande restauro degli anni ’90 ma fermo dal 2009 per mancanza di fondi. Il direttore Zuchtriegel, dopo la nomina, si è subito attivato per riprendere i lavori di manutenzione. A coordinare i lavori, Rosalba De Feo, architetto del Parco Archeologico di Pompei, “prestata” a Paestum in assenza di architetti. «Dopo mille difficoltà – dice Zuchtriegel – ultimamente anche a causa delle tante piogge, adesso finalmente si parte: un risultato tangibile dell’autonomia finanziaria e gestionale del Parco Archeologico di Paestum. Ma la cosa che ci rende ancora più ottimisti è che per il prossimo intervento, che riguarderà il tempio di Athena, abbiamo potuto mobilitare un gruppo di sostenitori locali: il caseificio Barlotti e il Savoy Beach Hotel che finanziano il restauro del monumento, segno questo molto positivo che arriva dal nostro territorio!».
«Un’ulteriore conferma – dice Zuchtriegel – dell’impressione che il tempio, oltre a un capolavoro dell’architettura greca d’età classica, è anche un grande biotopo, dove crescono piante e dove vivono animali quali uccelli, api, lucertole, formiche e via dicendo… ora questo aspetto romantico dell’edifico va contrastato fino a un certo punto per motivi di conservazione, anche se forse spiacerà a quelli che preferiscono vedere il tempio coperto da vegetazione come si lo vede nelle tavole di Piranesi, geniale interprete dei monumenti dorici nel Settecento, che ricorderemo il 13 luglio con la serata di inaugurazione della rassegna musicale nel Parco».