Il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei è tra i maggiori centri di devozione mariana
POMPEI. A Pompei, negli stessi luoghi dove il Vesuvio, circa diciotto secoli prima, aveva seminato distruzione e disperazione, nasce il Santuario della Beata Vergine del Rosario. Edificato per volontà del Beato Bartolo Longo sul finire dell’Ottocento, è oggi uno dei maggiori centri di devozione mariana d’Italia e del mondo.
Milioni di fedeli, ogni anno, giungono a Pompei e si recano al Santuario per pregare, chiedere grazie, sciogliere un voto, affidarsi alla Madonna. La Basilica mariana, come accade per ogni grande opera, è stata costruita in due tempi distinti.
La prima fase della costruzione del Santuario ebbe inizio con la posa della prima pietra, l’8 maggio 1876, e terminò esattamente 15 anni dopo, il 7 maggio 1891, con la consacrazione da parte del Cardinale Raffaele Monaco La Valletta. Il Tempio originario era costituito da una sola navata, abside, cupola, quattro cappelle laterali e due cappelle terminanti la crociera.
Il Santuario come lo possiamo ammirare oggi, invece, a croce latina con tre navate, è il risultato di una seconda fase di lavori, che diedero luogo all’ampliamento realizzato tra il 1934 e il 1939. Tra la prima e la seconda fase costruttiva, inoltre, è avvenuta la realizzazione della facciata monumentale, inaugurata nel 1901 e intitolata da Bartolo Longo alla Pace Universale, mentre nel 1925 è stata ultimata la costruzione del campanile, alto circa 80 metri.
Il tempio mariano, con le sue linee classiche e maestose, domina il paesaggio non solo di piazza Bartolo Longo, ma dell’intera valle di Pompei. Visitare il Santuario di Pompei non solo arricchisce lo spirito e consola l’anima dei fedeli, ma regala meraviglia agli occhi dei cultori dell’arte.
Ad ammirarlo da vicino, infatti, ci si rende subito conto che esso è un fitto intreccio di fede e devozione, arte e cultura. Non tutti sanno che il Santuario custodisce opere preziose di fine ‘800 e inizio ‘900, frutto dell’ispirazione di artisti come Vincenzo Paliotti, Federico Maldarelli, Ponziano Loverini, Fermo Taragni.
Sull’Altare Maggiore c’è la Madonna di Pompei, icona sacra venerata in tutto il mondo, tela seicentesca della scuola di Luca Giordano, adorna di gemme e attorniata dai Quindici Misteri dipinti su rame. Raffigura san Domenico e santa Caterina da Siena mentre ricevono il Rosario dalle mani della Vergine e del piccolo Gesù, seduto sulle gambe della Madonna.
Molto affascinante è anche la storia di questa tela e di come essa giunse nell’allora vallata pompeiana, quando la città che più avanti sarebbe stata consacrata da Bartolo Longo al culto del Rosario e alla Pace Universale, era poco più di una landa desolata, alla periferia dei Comuni che attualmente confinano con Pompei.
Qui la tela giunse il 13 novembre del 1875: prelevata a Napoli, fu affidata dal Longo al carrettiere Angelo Tortora che, dopo averla avvolta in un lenzuolo, l’appoggiò su un carro di letame e così la trasportò fino a Pompei. Completano la ricchezza artistica del tempio mariano i marmi, gli affreschi e i mosaici, oggi riportati all’antico splendore grazie a recenti lavori di restauro.