Nel 2019 Paestum sbarca in Cina con una mostra inedita: sarà la prima volta fuori dall’Europa

Siglato l’accordo tra il Parco Archeologico di Paestum e Panlongcheng, importante sito cinese dell’età del Bronzo

PAESTUM. Una mostra dedicata a Paestum quale città del Mediterraneo sbarcherà in Cina durante il 2019: sono infatti già quattro i musei che hanno aderito al progetto, che prevede anche scambi scientifici e culturali tra i due paesi. Un altro importante passo è stato fatto a fine giugno, con la firma di un accordo tra il Parco Archeologico di Paestum e Panlongcheng, importante sito dell’età del Bronzo in Cina, che è tra i luoghi della cultura che ospiteranno la mostra su Paestum. È la prima volta che una mostra dedicata esclusivamente a Paestum, quale luogo emblematico della cultura mediterranea antica, sarà aperta fuori l’Europa.

«Per noi si tratta di un’operazione strategica, i cui risultati li vedremo fra alcuni anni: il turismo culturale in Cina è in crescita e quindi è ora il momento di raccontare il patrimonio archeologico italiano in Cina – afferma il direttore di Paestum, Gabriel Zuchtriegel – inoltre siamo entusiasti di partecipare a uno scambio tra Italia e Cina in materia di tutela e ricerca archeologica, un campo dove l’Italia può rivendicare un primato ma dove possiamo anche scoprire altri punti di vista e approcci grazie ai nostri partner cinesi». Soddisfatta anche la direttrice Wan Lin del sito di Panlongcheng che è stata accompagnata dal direttore sia al sito che al museo, dove la delegazione cinese ha visitato anche la mostra “L’immagine invisibile. La Tomba del Tuffatore nel cinquantenario della scoperta”. «È un’emozione unica stare qua tra i templi magnifici di Paestum – dice la direttrice Wan Lin – durante la mostra in Cina, cercheremo di raccontare al pubblico cinese l’architettura magno-greca con il supporto di tecnologie multimediali».

Redazione Made in Pompei

Redazione Made in Pompei

Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *