Pompei, dallo scavo della Regio V sgorga la vita di uccelli affrescati in una natura lussureggiante
Mentre da una parte rinasce dal sottosuolo un segno di vita, il Teatro mette in scena la tragica storia di un eccidio cruento
POMPEI. Pompei è stata palcoscenico del continuo divenire di vita e morte da quando (nel 79 d.C.) il Vesuvio la cancellò dalla faccia della terra per farla miracolosamente riemergere dal sottosuolo, sedici secoli dopo, più viva che mai.
Probabilmente non dipende solo dal caso, ma da una serie di circostanze imprevedibili se capita che alcuni giorni prima (in questo mese di luglio) Massimo Osanna (direttore generale del Parco Archeologico di Pompei) esulta sui social mostrando la foto dell’ultimo eccezionale reperto di un affresco a sfondo rosso che emerge dai lapilli con la scena di un giardino fantastico in cui sgorga la vita di uccelli nel contesto di una natura lussureggiante. Parliamo dell’ultima scoperta nel cantiere di scavo della Regio V, nato per la messa in sicurezza dell’area.
Pochi giorni dopo, l’eminente archeologo espone nella stessa vetrina mediatica (il suo account su Instagram, seguitissimo da tanti fan sparsi per il mondo) la foto della scena finale della tragedia “Eracle” di Euripide per la regia di Emma Dante in cui ne viene rappresentata la conclusione con un campo di morte su fondo rosso.
Ecco un esempio che dimostra, come ripete Osanna, che Pompei antica è attuale e contemporanea nello stesso tempo. Difatti mentre da una parte rinasce dal suo sottosuolo un segno di vita (il giardino di una ricca domus) nello stesso tempo il suo celebrato Teatro mette in scena la tragica storia di un eccidio cruento che miete, su sfondo rosso, un giardino di morti, coltivato dalla furia di Ercole.