Aperture serali: da non perdere la visita ai tesori nascosti custoditi nell’Antiquarium di Boscoreale
Qui sono esposti reperti di ogni genere, anche di tipo organico, rinvenuti spesso in eccezionale stato di conservazione
BOSCOREALE. Le aperture serali dei siti archeologici vesuviani previste dal programma di valorizzazione ministeriale, in programma per tutto settembre (fino a venerdì 28), danno l’opportunità non solo di cogliere tutto il fascino di una visita a Pompei o a Oplontis al chiaro di luna, ma anche di visitare l’Antiqaurium di Boscoreale e scoprire, così, dei tesori di inestimabile valore e poco conosciuti dal grande pubblico. A Boscoreale, infatti, nell’ambito dell’iniziativa, sia le sale dell’Antiquarium che le due sale delle mostre temporanee sono aperte al pubblico dalle ore 20:30 alle 23:30, con ultimo ingresso alle ore 22:45. Il biglietto d’ingresso costa 2 euro.
Una visita che vale la pena fare, perché nella sala dell’Antiquarium, utilizzata come laboratorio e deposito, c’è un vero tesoro da scoprire. Qui sono presentati in via del tutto eccezionale alcuni importanti reperti che solitamente non sono esposti al pubblico. Alcuni degli oggetti che si possono ammirare sono rientrati da esposizioni temporanee, altri sono in attesa di interventi finali di restauro o in attesa di collocazione definitiva. I reperti sono esposti nelle stesse casse realizzate per il trasporto: si tratta di contenitori particolari, preparati ad hoc per ognuno di essi, al fine di garantirne l’integrità fino a destinazione. Altri, come i modellini delle Terme Suburbane e del Tempio suburbano di Dioniso di Pompei, sono oggetto di interventi finali di restauro.
Da ultimare è anche il restauro del grande mosaico pavimentale con fauna marina proveniente dal calidarium delle Terme della villa romana di Popidio Floro a Boscoreale. Sempre nella sala dell’Antiquarium sono presenti sei tronchi di antichi cipressi recuperati in anni recenti (1989) lungo il fiume Sarno, nel territorio di Messigno, località del Comune di Pompei ai confini con l’area stabiese. Inoltre è visibile la seconda piroga rinvenuta nel sito protostorico di Longola nel Comune di Poggiomarino. Infine, di rientro da mostre all’estero, si può ammirare lo straordinario (e celebre) affresco proveniente dall’insula occidentalis di Pompei (dalla Casa del Bracciale d’oro) e la cassaforte di Oplontis.
Anche la sala dedicata alle esposizioni temporanee dell’Antiquarium non manca di offrire elementi interessanti su un altro sito campano di fondamentale importanza. Qui è esposto il lavoro preparatorio per l’allestimento della mostra sul sito archeologico di Longola (Poggiomarino) che a breve sarà inaugurata. Planimetrie, schizzi, foto e appunti illustrano un aspetto in genere riservato agli addetti ai lavori, ma fondamentale per la buona riuscita di un progetto espositivo come questo.
Il sito perifluviale di Longola, scoperto nel 2000 e oggetto di diverse campagne di scavo della Soprintendenza Archeologica di Pompei, costituisce un contesto unico nel panorama archeologico dell’Italia meridionale. Lo studio dell’abitato perifluviale, infatti, frequentato dalla media Età del Bronzo fino al VI secolo a.C., arricchisce il quadro delle conoscenze della Campania protostorica, colmando una grossa lacuna sul popolamento della Valle del Sarno, finora documentato quasi esclusivamente da contesti funerari.
Anche dopo il programma di aperture serali, sarà utile un visita all’Antiquarium di Boscoreale. Istituito nel 1991 ed ospitato in un edificio costruito nelle adiacenze dell’area archeologica della c.d. Villa Regina, illustra, con l’ausilio di strumenti didattici, la vita e l’ambiente dell’epoca romana nell’agro-vesuviano, un territorio che si mostrò particolarmente favorevole all’insediamento ed allo sfruttamento agricolo umano.
Qui sono esposti numerosi reperti di ogni genere, anche di tipo organico, rinvenuti spesso in eccezionale stato di conservazione sotto la coltre di cenere e lava vesuviana durante gli scavi effettuati, tra la fine dell’Ottocento ed i primi decenni del Novecento, in alcune delle case di Pompei e nelle ville rustiche e signorili attestate in questa zona. Si tratta di reperti eccezionali, che permettono di acquisire dati notevolmente precisi sul tenore di vita, sulle condizioni economiche, sugli usi e sui costumi degli abitanti di questo territorio in età romana.