Dalla rosa antica di Pompei ecco il profumo alla “Rosa Pompeiana”, legato alla storia del luogo
POMPEI. Già in epoca romana il profumo inebriante della rosa di Pompei veniva estratto e trasformato in un’essenza preziosa conosciuta in tutto il Mediterraneo. Oggi quella essenza è immortalata e racchiusa in un profumo “artistico”, che propone effluvi di rosa, mescolati al sandalo e alla cenere del Vesuvio, in una miscela universale, lontana dal sapore dolciastro solitamente associato alla rosa, ma anzi con un retrogusto piacevolmente amaro, che rimanda a un luogo, Pompei, dove la vita era assaporata intensamente.
Ciò che lega in maniera autentica questa fragranza alla storia del luogo è che le rose impiegate per il profumo sono della varietà individuata scientificamente (dalla ricerca svolta dal Parco Archeologico di Pompei e dal Dipartimento di Agraria dell’Università “Federico II” di Napoli) come la Rosa Antica di Pompei e provengono dai giardini pompeiani, presso i quali l’associazione “La Rosa antica di Pompei”, ha in carico la piantumazione del fiore e la cura dei giardini: quello della Casa del Fauno, di Loreio Tiburtino e quello della Casa del Profumiere, il cosiddetto “Giardino di Ercole”.
Quest’ultima domus, che attende di essere riaperta al pubblico dopo la ricomposizione e la messa in sicurezza dell’area verde, prende originariamente il nome da un larario situato nel giardino, che presenta una statuina di Ercole. Un’analisi approfondita delle testimonianze archeobotaniche rinvenute, però, ha rivelato che in realtà si tratta di una piccola officina e bottega, dove si coltivavano piante e fiori per produrre profumi, unguenti e, forse, corone. Da qui la più recente denominazione di “Casa del Profumiere”.
Il Profumo di Pompei si può acquistare presso: il bookshop ufficiale del Parco Archeologico, la profumeria Gigino&Anita (Pompei), la Galleria Cellini (Pompei), Villa Silvana (Boscoreale) e parte del ricavato delle vendite è destinato al restauro del giardino della Casa del Profumiere.
«Questo profumo – spiega Michele Fiorenza, presidente dell’associazione “La Rosa antica di Pompei” – racconta la storia di una rosa rossa, profumata e rifiorente, vissuta più di duemila anni fa e sepolta dall’eruzione del Vesuvio, che seppellì Pompei e i suoi rigogliosi giardini. Un giorno sognai di far rivivere quella rosa davanti alle domus pompeiane e affidai quel sogno a un gruppo di ricercatori che, dopo anni di lavoro, hanno fatto rinascere la Rosa antica di Pompei». Fiducia ben riposta, dunque, perché oggi quel sogno è realtà.