Gli speleologi indagano il sottosuolo di Pompei: l’esplorazione interessa l’area del Foro Civile
L’obiettivo è indagare i sotterranei del Parco per la ricerca archeologica e renderli poi fruibili per la valorizzazione
POMPEI. Gli speleologi Cocceius, esperti in esplorazioni, studi e ricerche nel sottosuolo antico, hanno ricevuto l’incarico dalla direzione del Parco Archeologico di Pompei d’indagare il sottosuolo di Pompei. Parliamo di un gruppo di esploratori che hanno indagato i cunicoli antichi dei Campi Flegrei e, recentemente, l’Acquedotto Augusteo della Campania. L’incarico prevede l’esplorazione di condotti sotterranei di Pompei, di età romana, nell’area del Foro civile. L’obiettivo è di renderne fruibile il percorso dopo la loro manutenzione.
Per questo motivo il gruppo speleologico è all’opera per verificare lo stato di sicurezza di una condotta presente nel tratto di mura di Porta Stabia, al fine di indagare i sotterranei del Parco per la ricerca archeologica e renderli successivamente fruibili per la valorizzazione. Esempi precedenti hanno sortito clamorosi successi, come quello della mostra fotografica «Pink Floyd. Live at Pompeii. The exhibition by Adrian Maben» che è stata allestita nelle gallerie dell’arena gladiatoria per celebrare la storica band inglese, che si esibì nel 1971 negli Scavi di Pompei per il memorabile concerto a porte chiuse, che diede vita al video «Pink Floyd-Live at Pompeii».
La mostra relativa è stata allestita nei suggestivi passaggi sotterranei dell’Anfiteatro, che consentivano l’accesso degli spettatori agli spalti. Quegli spazi, vale a dire circa 80 metri di tunnel dell’anfiteatro romano più antico e visitabile, sono diventati una straordinaria galleria sotterranea di pertinenza del museo archeologico più visitato del mondo. Altri cunicoli da tempo sotto osservazione sono quelli del canale Conte Sarno, resi più accessibili, dopo i lavori di sistemazione e rifunzionalizzazione ultimati nel 2011.
Altro esempio importante: attraversando il Parco Archeologico di Pompei, percorrendo la via di Nocera, si nota sopra al basolato una struttura in muratura che forma l’estradosso della voltina di copertura del canale del Conte Sarno. Una lapide in marmo sul muro verso occidente ne racconta la storia costruttiva degli anni 1594-1600 che vide protagonista l’architetto Domenico Fontana nello scavo che portò le acque del Sarno fino alle fabbriche d’armi di Torre Annunziata. Fu durante la costruzione del canale che fu scoperta Pompei. Ne consegue che il canale Conte di Sarno, come gli altri cunicoli sotterranei del Parco Archeologico di Pompei, rientra a pieno titolo nelle mappe e guide archeologiche anche se del Canale si ha ancora una conoscenza limitata, perché si tratta di un cunicolo sotterraneo con pochi punti di contatto con la superficie.