Al Mann riparte il Festival Barocco Napoletano
La rassegna è un esperimento di contaminatio musicale: in programma 10 eventi (ad ingresso gratuito) fino a maggio
NAPOLI. Raccontare Napoli attraverso la sua tradizione musicale, viaggiando tra sinfonie, sonate, villanelle, cantate e tracciando anche alcune incursioni negli stilemi melodici contemporanei: giunge alla terza edizione il Festival Barocco Napoletano che, come nelle rassegne degli scorsi anni, colora, con raffinati concerti, alcuni lunedì pomeriggio della programmazione culturale del Mann. Un appuntamento fisso per i musicofili (e non solo): lunedì 14 gennaio 2019, alle ore 18, sarà in calendario il secondo dei dieci eventi (ad ingresso gratuito), in programma sino al 6 maggio 2019.
Dopo il successo del primo concerto del 17 dicembre 2018, dedicato alla tradizione musicale natalizia, si proseguirà con il clavicembalo di Enza Caiazzo ed il mandolino barocco di Fabio Menditto per raccontare i “Maestri napoletani nei salotti aristocratici del ‘700” (musiche di D. Scarlatti, E. Barbella, P. Leone, G.B. Gervasio e M. Vento). Una collaborazione consolidata, dunque, tra il Museo Archeologico Nazionale di Napoli diretto da Paolo Giulierini, l’associazione organizzatrice del Festival Barocco Napoletano (presidente Massimiliano Cerrito) e l’Ensemble Accademia Reale (violino di concerto: Giovanni Borrelli, che è anche direttore artistico della rassegna): quest’anno, però, il Festival si connota per un respiro più ampio e si propone di creare nuovi sentieri di ricerca musicale nel milieu cittadino.
Indispensabile, in tal senso, la sinergia con il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella, che, insieme al Mann e grazie al progetto culturale espresso dal Festival, favorirà la creazione di veri e propri percorsi di “archeologia musicale”: sentieri tematici per un atipico ed itinerante “Museo della Musica”, che si dipanerà tra il Mann (grazie all’analisi della rappresentazione artistica della musica in affreschi, sculture e mosaici) ed il Conservatorio, custode di pregevoli esemplari storici di strumenti musicali.
«Il Festival Barocco Napoletano diviene non soltanto un’occasione per condividere percorsi musicali di qualità, ma, soprattutto, per diffondere un’idea di cultura che sappia intercettare le istituzioni storiche napoletane: tra queste, il Conservatorio San Pietro a Majella, vicino a noi per una mission di dialogo con la città all’insegna dell’arte», dichiara il direttore del Mann, Paolo Giulierini.
Per il presidente del Conservatorio San Pietro a Majella, Antonio Palma, «è un grande onore per il Conservatorio collaborare con una delle istituzioni culturali più prestigiose al mondo, in particolare per uno storico del diritto come me che conosce la straordinaria rilevanza del Museo Archeologico per la ricostruzione della storia romana. Una collaborazione, questa con il Mann, che rappresenta un altro tassello importante di quella proiezione nazionale e internazionale di cui abbiamo bisogno per rilanciare le nostre iniziative».
«Grazie all’impegno del Museo Archeologico, dell’associazione organizzatrice del Festival e dell’Ensemble Accademia Reale – afferma il direttore di San Pietro a Majella, Carmine Santaniello – quest’appuntamento è diventato uno dei più interessanti del panorama musicale napoletano per via di una programmazione accorta, offrendo, così, uno spaccato di vecchie e nuove tendenze musicali».
Sullo sfondo di questo interessante progetto culturale, il Festival Barocco Napoletano rappresenterà un felice esperimento di contaminatio musicale, partendo proprio dalle tradizioni melodiche partenopee; sempre a gennaio (lunedì 21), altro appuntamento con l’Ensemble Barocco Accademia Reale per ricreare le magie della “Cantata a voce sola a Napoli nel XVII e XVIII secolo” (musiche di A. Scarlatti, G. Paisiello e L. Leo), mentre l’originalità del ritmo connoterà la programmazione di febbraio: lunedì 11, percorsi creativi jazz da Scarlatti ad Oscar Peterson per rappresentare “L’arte della variazione e dell’improvvisazione barocca in chiave moderna”.
La settimana successiva, il 18 febbraio, ancora un’esibizione dell’Ensemble Barocco Accademia Reale e del Gruppo Danzar grazioso che, grazie ai costumi d’epoca, enfatizzerà le suggestioni delle musiche di A. Falconieri, D. Ortiz, A. De Cabezon, A. Corelli e G.B. Lully. Anche a marzo, naturalmente, spazio alla grande musica con due nuovi appuntamenti: lunedì 4, “Capricci armonici da chiesa e da camera a violino solo, sinfonie, toccate” con il violino barocco di Enrico Parizzi ed il clavicembalo ed organo di Nicola Lamon (le musiche saranno di G.B. Viviani); a fine mese (25 marzo), spazio all’Ensemble L’Infuriati con “Concerti, sinfonie e sonate napolitane”.
Curiosità musicali nei concerti di aprile: lunedì 8, “Villanelle alla napolitana e musica strumentale tra Rinascimento e primo Barocco” (Renata Fusco: voce; Massimo Lonardi: Liuto; Valerio Celentano: tiorba e chitarra barocca); il 22 aprile, l’Ensemble Accademia Reale dedicherà un concerto a “Musica devozionale e passione nella Napoli del XVII secolo”. Gran finale della rassegna il 6 maggio con “La Semiramide riconosciuta dramma per musica di L. Vinci” (Libretto: P. Metastasio) nell’esecuzione dell’Ensemble Barocco Accademia Reale.
«Il lavoro svolto fino ad oggi ed il percorso intrapreso con questa esclusiva e rilevante collaborazione aprono le porte a nuovi scenari: il Mann, custode del patrimonio Archeologico mondiale, ed il Conservatorio San Pietro a Majella, luogo principale per la diffusione e la conservazione della Musica della Scuola Napoletana, valendosi del Progetto Culturale Festival Barocco Napoletano come agente di divulgazione di queste iniziative, guardano insieme verso nuovi orizzonti», conclude il presidente dell’Associazione Festival Barocco Napoletano, Massimiliano Cerrito.