Santuario, in aumento i pellegrini provenienti dall’estero: la metà arrivano dalla Polonia

Nel 2018 l’81% dei fedeli è arrivato dal Sud Italia e dalle Isole, in particolare da Campania, Puglia, Lazio, Calabria e Molise

POMPEI. Il Santuario di Pompei è sempre più conosciuto e apprezzato all’estero. Nel 2018, infatti, sono aumentati i pellegrini provenienti dall’Europa e da altri continenti: +6,5% rispetto al 2017 e addirittura +7,1% dal 2014, il che dimostra come la tendenza sia costante. La presenza più importante, tra i 2 milioni di pellegrini che ogni anno raggiunge il Santuario della Madonna del Rosario, tuttavia, rimane quella dei fedeli italiani (83 per cento del totale, pari a 1.660.000 persone), in particolare dal Sud Italia e dalle Isole (+1,5%); aumentano di poco anche i pellegrini dal Centro (+0,69%) mentre sono in leggera flessione quelli dalle regioni del Nord (-0,51%).

Sono i dati che emergono dall’analisi del numero totale dei pellegrinaggi prenotati e, dunque, registrati durante l’anno presso l’Ufficio Rettorato del Santuario. Ogni giorno la Basilica mariana viene visitata da gruppi parrocchiali, gruppi di preghiera, movimenti, associazioni, scolaresche o singoli pellegrini, anche se le visite (con maggiore affluenza) si concentrano in particolare nei mesi mariani, ovvero maggio e ottobre.

In genere, i pellegrinaggi durano in media una giornata, a volte anche solo alcune ore, in cui si concentrano la partecipazione alla recita del Rosario, alla santa Messa e una breve visita del Tempio. La maggior parte dei pellegrinaggi (soprattutto quelli che si svolgono nei giorni feriali) proviene da luoghi vicini (Comuni limitrofi o comunque nella provincia di Napoli), ma molti dei pellegrinaggi registrati arrivano dalle regioni meridionali.

Più in generale, nel 2018 l’81 per cento dei pellegrini è arrivato dal Sud Italia e dalle Isole, in particolare da Campania (55,5%), Puglia (11,3%), Lazio (10%, in aumento dell’1% rispetto al 2017), Calabria (7% circa) e Molise (4% circa): quest’ultima è entrata nella “Top 5” delle regioni più presenti al Santuario di Pompei solo dal 2017, scavalcando la Sicilia. Passando a considerare, invece, i fedeli provenienti dall’estero, nel 2018 essi hanno rappresentato il 17% (quindi circa 340mila unità) del totale dei 2 milioni di visitatori stimati.

In particolare per questi ultimi, la visita al Santuario spesso fa parte di un itinerario più vasto che comprende anche una visita al sito archeologico e alla città moderna. Per i pellegrinaggi esclusivamente “religiosi”, la permanenza a Pompei prevede più che altro la partecipazione a momenti di preghiera, catechesi, riflessione, partecipazione alla celebrazione eucaristica.

In netto e costante aumento sono i fedeli dalla Polonia, pari al 50% dei visitatori esteri (+5% rispetto al 2017 e addirittura +19% rispetto al 2014). Seguono (11,7 per cento del totale), ma sono in calo, i pellegrini dagli Stati Uniti (-6,3% rispetto al 2017 e -10,3% dal 2014). A seguire troviamo la Corea del Sud, con il 3,66% del totale (-4,14% nell’ultimo anno e -7,34% dal 2014); la Francia con il 3% (+1% nel 2018); la Germania con il 2,5% e la Slovacchia con il 2,3% (stabili). Sotto questa soglia sono andati negli ultimi anni soprattutto i pellegrinaggi provenienti dal Portogallo, dal Sud America (in particolare Argentina e Brasile) o dall’Oriente (Thailandia).

Ad organizzare i pellegrinaggi sono in genere le parrocchie, i gruppi di preghiera, le scuole, le associazioni. Per quanto riguarda i pellegrinaggi provenienti dall’Estero sono per lo più le agenzie di viaggi ad organizzare le visite a Pompei. L’ultimo dato interessante dice proprio che i principali organizzatori di pellegrinaggi verso il Santuario di Pompei restano le parrocchie (50% del totale) ma il loro peso specifico si è ridotto del 27% in tre anni (erano al 77% nel 2016). È cresciuto, invece, in maniera esponenziale il ruolo delle agenzie, il cui contributo è passato dal 5% del 2016 al 17% del 2018.

Marco Pirollo

Marco Pirollo

Giornalista, nel 2010 fonda e tuttora dirige Made in Pompei, rivista di cronaca locale e promozione territoriale.

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