Al Mann la terza edizione di Fuoriclassico
Dopo il successo delle due edizioni precedenti il cartellone racconterà il dialogo tra mondo classico e contemporaneo
NAPOLI. È ripartito Fuoriclassico al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La contemporaneità ambigua dell’antico: questa terza stagione ha per fil rouge l’indagine sul corpo. Dopo il successo delle due edizioni precedenti, che hanno raccolto l’adesione entusiasta di un pubblico eterogeneo, composto da giovani studenti così come da appassionati di archeologia, anche per il 2019, tra febbraio e dicembre, “Fuoriclassico3” racconterà il mondo classico tessendo un dialogo curioso con la dimensione contemporanea: lo scenario suggestivo di questo confronto tra le dimensioni di ieri e di oggi sarà la splendida sala del Toro Farnese al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La rassegna, fortemente voluta dal direttore del Mann Paolo Giulierini e realizzata in collaborazione con le associazioni culturali “A voce alta” ed “Astrea. Sentimenti di giustizia”, è curata da Gennaro Carillo (Ordinario di “Storia del pensiero politico” all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli ed all’Ateneo Federiciano) ed ha come referente organizzativo Andrea Milanese (Responsabile dell’Archivio storico del Museo).
«Fuoriclassico. La contemporaneità ambigua dell’antico è la punta di diamante della programmazione culturale del Mann. Per il terzo anno nel nostro ciclo di incontri, conversazioni, performance, con scrittori e poeti, studiosi, artisti di altissimo profilo, metteremo a confronto il mondo classico con il contemporaneo, le sensibilità e i problemi del presente, grazie ad un cartellone originalissimo e un tema molto stimolante: “Sul corpo”. Da questa edizione anche la danza contemporanea, con un maestro come Virgilio Sieni, entra nel programma, con una creazione site specific dedicata al corpo negli spazi del Mann. Il curatore Gennaro Carillo definisce Fuoriclassico “una creatura ibrida e strana, a suo modo unica”. Sicuramente è unica per un museo questa sfida: rivolgersi ad un pubblico sempre più ampio, mantenendo la gratuità degli incontri, senza mai rinunciare ad un forte rigore di contenuti e proposte», commenta il direttore del Museo, Paolo Giulierini.
Saranno tanti gli incontri, ad ingresso libero, in programma all’Archeologico nei prossimi mesi: una vera e propria summa di autorevoli voci e letture critiche del tema del corpo, approdo quasi inevitabile di un ciclo prodotto dal Mann. Con i suoi marmi, i suoi complessi scultorei, le sue sezioni, il Mann è anche un museo del corpo, dei corpi classici; un museo nel quale si possono ripercorrere le “retoriche” che nel mondo antico hanno accompagnato il corpo, facendo esperienza diretta di ciò che una postura, per esempio, vuole comunicare, anche da un punto di vista politico e di manifestazione del potere.
Dopo l’anticipazione, svoltasi nello scorso gennaio con “Corpo di Stato. Storia di un sacrificio moderno”, a cura di Marco Baliani, Miguel Gotor e Biagio de Giovanni, la rassegna “Fuoriclassico3” è stata inaugurata il 14 febbraio da Victor Stoichita, storico dell’arte rumeno capace di spaziare dalla pittura medievale a Hitchcock, e Corrado Bologna, il maggior filologo romanzo con sorprendenti competenze anche in materia di arti visive.
C’è – ed è anche questa una novità dell’edizione 2019 – un dialogo a distanza tra due mostre eccezionalmente importanti: quella, al Madre, dedicata a Robert Mapplethorpe e quella, attesissima, di Antonio Canova che sarà inaugurata al Mann il prossimo 28 marzo. Per l’occasione, si è pensato a due incontri: il primo evento, “Scuole di nudo”, in programma il 28 febbraio alle 17.30, con la partecipazione di Andrea Viliani, direttore del Madre (il Museo d’Arte Donna Regina, tempio del contemporaneo che ospita, appunto, Mapplethorpe) e di Massimo Osanna, archeologo classico ed ex direttore del Parco Archeologico di Pompei; la seconda iniziativa, in calendario il 6 giugno 2019 (ore 18) sarà dedicata ai corpi neoclassici, a Canova (e non solo), grazie al dialogo tra Anna Ottani Cavina, autorevolissima storica dell’arte moderna e Benedetta Craveri, francesista e settecentista.
Ancora nel segno del corpo eloquente (e seducente), si confronteranno un’archeologa classica come Martine Denoyelle e Luca Scarlini, “archeologo” del contemporaneo, in un andirivieni vertiginoso tra alto e basso, classico e pop, perfettamente coerente con l’ispirazione di Fuoriclassico (l’evento sarà in calendario il 3 aprile alle 17.30); sul corpo raccontato si soffermeranno, invece, Maylis de Kerangal, scrittrice francese, ed il critico Andrea Cortellessa (15 maggio ore 17.30).
Importante, per l’edizione 2019, il versante civile di Fuoriclassico; sulle Antigoni si incentrerà la due-giorni che apre il mese di maggio, articolata in momenti distinti: uno più strettamente connesso al mito classico ed alle sue implicazioni contemporanee, con un dialogo tra la voce di Elena Bucci e le foto di Diana Matar, che ripercorrerà il vuoto eloquente dei luoghi in cui si sono consumati episodi di violenza (l’evento sarà in programma il 2 maggio alle 18); il secondo (3 maggio, ore 17.30) con una ripresa, drammaticamente contemporanea, del tema arcaico e classico, epico e tragico, della rivendicazione del corpo fraterno, con Ilaria Cucchi che dialogherà con Pietro del Soldà e Luigi Manconi.
Al corpo tragico (le Antigoni) farà da contrappunto il corpo comico, tra Aristofane e il contemporaneo, con Gennaro Carillo e Fulvio Abbate (l’incontro sarà in calendario il 5 dicembre alle 17.30). Il corpo politico, sia esso esibito o nascosto in una corrispondenza a distanza tra il moderno (il classico-moderno Shakespeare) ed i tempi che stiamo vivendo, sarà il tema del confronto (24 ottobre, ore 17.30) fra Nadia Fusini (anglista, scrittrice e traduttrice di Shakespeare) e Filippo Ceccarelli (noto protagonista del giornalismo politico italiano, autore, tra l’altro, del recente Invano, opera monumentale sulla storia del potere in Italia da De Gasperi ad oggi). Del corpo manomesso, oggetto di terapia, parleranno, il 6 novembre alle 17.30, Cristina Cattaneo, autrice del libro Naufraghi senza volto, e Fulvio Calise, non soltanto chirurgo con una grande esperienza di trapianti, ma anche autore di teatro.
Da segnalare, poi, un incontro organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II, sui corpi urbani: il 20 novembre (ore 17.30), nella sala del Toro Farnese, si confronteranno l’architetto e giallista Gianni Biondillo, l’urbanista Michelangelo Russo ed il Direttore del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Milano, Gabriele Pasqui. Per questa stagione di Fuoriclassico, non mancherà una riflessione sul corpo in movimento e sulla danza: Virgilio Sieni, maestro della scena contemporanea, proporrà una lezione-performance concepita proprio in rapporto alle sale ed ai corpi rappresentati nelle opere del Mann (16 ottobre, ore 18).