Lezioni di Storia: a Napoli il passato è presente
Un evento che trasforma la città dal 25 al 28 aprile 2019 nella Woodstock della storiografia, con ospiti eccezionali
NAPOLI. Trenta appuntamenti, quindici eventi collaterali, alcuni tra i più autorevoli e conosciuti storici italiani: le Lezioni di Storia che da dieci anni registrano il tutto esaurito nei grandi teatri italiani diventano un Festival, grazie all’incontro tra l’editore Laterza e la Regione Campania. Un evento che trasforma la città di Napoli dal 25 al 28 aprile 2019 nella Woodstock della storiografia, con ospiti eccezionali e con sede principale al Teatro Bellini ed incontri al Mann, al Museo Madre, al Conservatorio di Musica San Pietro a Majella, all’Accademia di Belle Arti di Napoli e al Liceo Genovesi, prestigiosi partner di Laterza nella progettazione di questa iniziativa.
Tema di questa prima edizione: “Il passato è presente”. Perché se è vero che viviamo in un’epoca in cui il passato, la memoria, hanno spesso lasciato il posto alla continua narrazione del presente, è altrettanto vero che questa narrazione è sempre più insufficiente per quanti vogliano individuare le radici, le cause delle grandi questioni del nostro tempo. Per farlo abbiamo bisogno della riflessione storica. Insomma, il quando delle cose ci aiuta a decifrarne il perché.
Per aiutare il pubblico ad orientarsi e scegliere tra dialoghi, lezioni, performance teatrali, incontri in libreria il festival è stato suddiviso in una serie di percorsi tematici: I maestri, La storia nell’arte, Noi e gli antichi, I volti del potere, Grandi Racconti, Il tempo della musica, Orizzonti e In questione. In ognuna di queste sezioni si predilige un aspetto: il ritratto di chi ha fatto la storia di questa disciplina, il racconto del potere e il potere del racconto, le arti come fonti storiche, la nostra relazione con il mondo antico, la storia come strumento di comprensione dell’attualità. Per Napoli e la sua fortissima identità è stato pensato un percorso specifico: L’invenzione di Napoli.
Sul palco, nelle sale, nelle aule magne, nelle librerie di Napoli come fossimo in una Woodstock della storiografia si alterneranno i più autorevoli storici italiani e stranieri. Andrea Carandini racconterà la lotta di Agrippina per il potere nella Roma antica; Alessandro Barbero le tre visioni dell’Europa di Carlo Magno, Napoleone ed Hitler; Franco Cardini spiegherà come si è formata (ed è arrivata fino ai nostri giorni) l’immagine del cattivo saraceno; Eva Cantarella condurrà il pubblico nel mondo del mito greco, mentre Luciano Canfora terrà una lezione sul tirannicidio nella suggestiva cornice del Mann.
E ancora: Emilio Gentile affronterà un tema oggi di estrema attualità Chi è fascista; Luigi Mascilli Migliorini regalerà al pubblico il ritratto di un grande maestro: Giuseppe Galasso; John Dickie racconterà la massoneria; in occasione del 25 aprile Gabriella Gribaudi e Simona Colarizi proporranno una riflessione sulla Liberazione assieme a Marino Sinibaldi e Maria Filippone; con Paolo Macry si affronterà il tema del populismo attraverso il ritratto di Achille Lauro, mentre Paolo Frascani farà un affresco della società napoletana da Carosello napoletano a Reality.
John Foot offrirà il racconto di una delle più grandi e inscalfibili icone napoletane: Diego Armando Maradona. Alessandro Vanoli suggerirà un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta delle tracce della presenza islamica in Italia. E poi Loris Zanatta su Eva Perón, Fidel Castro e Bergoglio e sul populismo in chiave gesuita; Carlo Greppi su Bob Marley, Amedeo Feniello sulla “via della seta” oggi tornata di grande attualità. Questi sono solo alcuni degli incontri previsti nei quattro giorni del Festival, a essi si aggiungono appuntamenti collaterali, visite guidate ed eventi di musica e spettacolo.
In occasione dell’evento inoltre, Scabec, attraverso la piattaforma Campania Artecard, organizza una serie di visite guidate gratuite nel centro storico di Napoli e lancia Artechat, l’app che permette di ascoltare le storie e i racconti di sei personaggi storici. A parlare saranno, infatti, le statue di Dante, dell’Ercole Farnese, di Carlo III di Spagna, Federico II di Svevia, Ferdinando I e del Dio Nilo. I luoghi saranno indicati anche nella mappa con le attività del Festival.
Basta scaricare (gratuitamente) l’app Artechat e il sistema di geo-localizzazione segnalerà se si sta passando accanto ad una statua parlante: inquadrando le statue con la fotocamera del proprio smartphone si avrà la possibilità di ascoltare un racconto inedito del personaggio scelto. L’ingresso agli incontri è libero fino ad esaurimento posti, è consigliata la prenotazione attraverso il sito per tutti gli eventi, tranne quelli che si tengono nel Teatro Bellini. Tutte le info su www.lezionidistoriafestival.it.
Il Festival è progettato e ideato dall’editore Laterza con la Regione Campania ed è organizzato dall’Associazione “A voce alta” e dalla Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, con la partnership di Mann, Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina – Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Accademia di Belle Arti, Conservatorio San Pietro a Majella e Liceo Antonio Genovesi. Promozione e Comunicazione sono a cura della Scabec, società inhouse della Regione Campania. Media partner, Rai Cultura e Radio 3 Rai. Partner tecnico, Ferrarelle.