Ercolano, la Via Crucis e quella traccia che fece supporre la presenza di una comunità cristiana

Nella Casa del Bicentenario, scavata nel 1938, apparve il segno di una croce su una parete: gli studi chiarirono il significato

ERCOLANO. Quest’anno l’antica Ercolano ha ospitato per la prima volta la Via Crucis diocesana. Proprio durante gli scavi della città sepolta dal Vesuvio nel 79 d.C. emerse una traccia che fece a lungo supporre a Ercolano la presenza di una primissima comunità cristiana. Ipotesi poi smentita da sistematici studi archeologici. Nel 1938, infatti, l’archeologo Amedeo Maiuri portò alla luce una delle più sontuose dimore del Decumano Massimo: la Casa del Bicentenario (nella foto di copertina), così denominata a ricordo dei duecento anni trascorsi dall’inizio ufficiale degli scavi borbonici della città di Herculaneum (1738).

Durante gli scavi, al piano superiore della Casa del Bicentenario, fu portato alla luce un piccolo ambiente che conservava a parete un riquadro in stucco con un incasso a forma di croce. La suggestione, al momento del ritrovamento, della scoperta di una traccia di culto cristiano, indusse a ritenere che l’incasso sulla parete fosse l’impronta di una croce in legno, segno della precoce diffusione nel mondo romano di questo simbolo in associazione al cristianesimo.

A lungo la casa è stata oggetto di interesse particolare da parte dei visitatori anche per la presenza della cosiddetta “Croce del Bicentenario”. Tuttavia studi successivi, sia di carattere paleografico che archeologico, hanno dimostrato che, in realtà, la traccia lasciata nel muro attesta la presenza di una mensola di legno a parete e del suo supporto verticale.

La domus è attualmente oggetto di un cantiere di restauro (come si vede nella foto di copertina) gestito dallo staff del Parco congiuntamente con quello dell’Herculaneum Conservation Project, in esecuzione con fondi pubblici e con la partecipazione del Getty Conservation Institute per il restauro degli affreschi del tablino. L’ultimazione dei restauri, prevista per i prossimi mesi, restituirà nuovamente alla fruizione collettiva l’edificio, chiuso al pubblico dal 1985 per motivi di sicurezza e tutela.

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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