Abitare in Magna Grecia, il convegno a Paestum
Studiosi italiani e stranieri illustreranno le ricerche condotte nelle colonie greche e nei territori ad esse pertinenti
PAESTUM. Al Museo Archeologico di Paestum si torna a discutere di abitati e architetture domestiche nelle colonie greche d’Occidente con il convegno “Abitare in Magna Grecia”; l’appuntamento è giovedì 9 maggio 2019, a Napoli, nella sala conferenza di Palazzo Corigliano e venerdì 10 maggio 2019, nella sala cella del museo di Paestum.
Il convegno si configura come il secondo capitolo di un progetto di studio comune al Parco Archeologico di Paestum e al Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, già iniziato nel 2018 con la prima edizione dedicata al periodo arcaico. Quest’anno si discuterà dell’epoca classica, ovvero dell’architettura e delle forme dell’abitare in Italia meridionale fra il V e IV secolo a.C.
A fare il punto sulle attuali conoscenze in questo campo saranno studiosi italiani e stranieri che illustreranno i risultati delle ricerche condotte negli ultimi anni nelle colonie greche di Cuma, Crotone, Velia, Locri Epizefiri, Caulonia, Poseidonia e nei territori ad esse pertinenti; la discussione coinvolgerà anche i centri indigeni di Tricarico, Caselle in Pittari, Moio della Civitella e Pompei per offrire una casistica di studio più completa e, quindi, un’argomentazione del problema più critica.
L’obiettivo è, infatti, quello di stimolare un dibattito metodologico e teorico di ampio respiro sul legame tra tecniche costruttive per l’edilizia privata, architettura domestica e interazioni socio-culturali tra siti coloniali e contesti indigeni. Il convegno è aperto a studiosi, studenti e a chiunque fosse interessato a conoscere come si viveva in Magna Grecia in epoca classica, quando oramai quasi tutte le colonie greche erano state fondate, presentandosi ben strutturate sotto il profilo politico, economico e sociale, e avevano intrapreso relazioni complesse di scambi reciproci con le popolazioni locali.