Sicurezza, comunicazione e valorizzazione dei Beni Culturali: l’incontro a Pompei
Presentati i risultati di un’indagine demoscopica commissionata all’Istituto Astra Ricerche sul patrimonio culturale
POMPEI. Orgoglio, ammirazione e senso d’appartenenza. Sono in sintesi i sentimenti che prevalgono nelle dichiarazioni degli intervistati in un’indagine demoscopica commissionata all’Istituto Astra Ricerche, che ha posto in essere 1.051 interviste condotte su un campione di italiani dai 15 ai 65 anni. Questa ricerca chiarisce il concetto di “tesoro culturale” al fine di valutarne il valore (personale, sociale, economico) con lo scopo di affrontare il tema della conservazione e della tutela dei beni.
Oggi, presso la Terrazza dell’Antiquarium del Parco Archeologico di Pompei, è stato presentato il libro “Il tesoro più grande. Come gli italiani pensano, tutelano e valorizzano il patrimonio culturale”, pubblicato dalla Fondazione Enzo Hruby, che ha inteso chiarire il rapporto tra gli italiani e lo straordinario patrimonio nazionale. Gli interventi sono stati aperti dalla direttrice degli scavi del Parco Archeologico di Pompei, Grete Stefani, che ha parlato a nome di Alfonsina Russo, direttore generale ad interim del Parco Archeologico di Pompei.
«Il Parco Archeologico di Pompei è come un figlio dalla salute cagionevole», ha spiegato la dottoressa Stefani, argomentando che bisogna tutelarlo con il contributo delle forze dell’ordine e la consapevolezza dei visitatori. Sulla stessa lunghezza d’onda il generale Mauro Cipolletta, direttore generale del Grande Progetto Pompei, e il Generale Fabrizio Parrulli, comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
Appassionato e riccamente argomentato l’intervento di Massimo Osanna, alla sua prima uscita pubblica dopo la sua riconferma nell’incarico di direttore generale del Parco Archeologico di Pompei. «Bisognerà mettere in piedi una questione meridionale dei Beni Culturali» ha affermato Osanna, stigmatizzando la scarsa considerazione che vien fuori dalla ricerca riguardo a città come Napoli (scrigno di tesori culturali immensi e dal primato che le deriva dall’essere stata capitale del regno borbonico).
Andrea Erri, direttore generale della Fondazione Teatro La Fenice, si è intrattenuto sulle modalità per incentivare valorizzazione e comunicazione. Ha concluso Carlo Hruby sulle tecniche innovative di sicurezza a protezione dei Beni Culturali. L’incontro è stato moderato dal critico d’arte Luca Nannipieri, che ha spiegato il valore del libro presentato a Pompei e le tematiche che apre al dibattito pubblico a difesa della Cultura.