Un angolo di Pompei all’Ottaviano Food Festival
Partecipanti da tutta la Campania: nella valorizzazione turistica la cucina di alto profilo è diventata indispensabile
POMPEI. Ottaviano Food Festival è stata una kermesse gastronomica in cui è stata notata la ricerca nel proporre portate creative nella valorizzazione dell’albicocca vesuviana (crisommola, pellecchiella e cento altre denominazioni della tradizione) nello spirito autentico di tutela e promozione di un prodotto tipico del patrimonio slow food del Parco Nazionale del Vesuvio, che bisogna tutelare contro il rischio di abbandono della sua produzione.
Dalla promozione diretta, alle varie conserve sotto vetro, ai panettoni, ai dolci e alle svariate portate di cucina creativa, la quarta edizione dell’Ottaviano Food Festival ha segnato un efficace lancio spontaneo (senza alcuna pressione) della promozione della cresommola vesuviana. Sta diventando un classico dell’alimentazione campana la kermesse culinaria che ha visto celebrare presso il Castello dei Medici di Ottaviano (14 e 15 luglio 2019) la quarta edizione del festival del food tra 200 partecipanti, tra chef, pizzaioli, pasticcieri, panificatori e produttori del cibo ai più svariati livelli.
Gli “artisti del gusto” che hanno movimentato l’edizione 2019, provenivano non solo dai centri del Parco Nazionale del Vesuvio (cuore pulsante del distretto gastronomico) ma anche dal Cilento, da Avellino, Terra di Lavoro, ecc. In poche parole, da tutta la Campania, a dimostrazione che nella sua valorizzazione turistica la cucina di alto profilo è diventata un punto di forza di cui non si può fare più a meno. Alla fine 100 stand per due sere di seguito hanno creato un percorso di prelibatezze nel Castello, che ha spinto i numerosi visitatori a scalarlo.
Abbiamo, nel corso della serata di domenica (che si è replicata il lunedì con 100 stand diversi) degustato tante cose buone, anche se la nostra personale preferenza va alla classica fetta di pane, con olio d’oliva e pomodoro, accompagnata da un bicchiere di vino rosso del Vesuvio. Una portata che ci riporta alla dieta tradizionale del territorio con cui siamo stati allevati e ci ha tenuti in salute per tanti anni, grazie ad uno stile di alimentazione sano e saporito (e anche dal valore apotropaico, che non guasta mai).
Uno stile di alimentazione che arriva da lontano ed ha fatto la storia del nostro territorio. Tutto il resto è importante ma viene subito dopo. Abbiamo apprezzato nella manifestazione numerose sperimentazioni e proposte sulla valorizzazione dell’albicocca vesuviana. Tre piani di specialità locali e campane al castello nobile di Ottaviano. Un motivo in più per salire sulla sommità del magnifico Castello Medìceo (strappato alla camorra). Sulla sua torre si ammira il paesaggio “esclusivo” del Golfo di Napoli sotto le stelle.
Vogliamo ora, come cronisti locali, descrivere le 6 presenze pompeiane al Castello dei Medici per Ottaviano Food Festival, partendo dalla scuola ai fornelli In Cucina con Gioacchino/Bosco De’ Medici Winery: lo chef Gioacchino Nocera ha presentato il polipo di una notte di mezza estate marinato al Rosso Pompei su riduzione di rapa rossa con misticanza estiva. Lo chef Marco di Martino ha preparato per il ristorante Trigaio di Pompei la genovese di tonno.
Lo chef Alberto Fortunato ha preparato per la Bettola del Gusto di Pompei baccalà in tempura al prezzemolo su crema di caciocavallo, palline di Gravina e albicocca pellecchiella del Vesuvio candita al limone. Il ristorante Garum di Pompei dello chef Fioravante Iovine ha offerto ai degustatori salmone affumicato con spuma di yogurt su cipolla di Alife in agrodolce. Lo chef Vincenzo Noviello ha preparato per il ristorante Le Lune di Pompei mescafrancesca con totani, patate e mojito scomposto. Varnelli pizzeria ha offerto pizza gourmet e Varnelli bistrot Pompei matriciana di gamberi.