Mann, un “museo che cresce”: la conferma dai dati del report 2018-19
Nuovi strumenti comunicativi, digitalizzazione del patrimonio e partnership internazionali tra le azioni intraprese
NAPOLI. Oltre 613mila ingressi (+16% rispetto al 2017), 23 mostre organizzate al Mann e 53 esposizioni realizzate in Italia ed all’estero con 1.450 reperti dell’Archeologico, 23.000 presenze per il FestivalMann, 1.100 bambini coinvolti in laboratori didattici gratuiti, quattro tipologie di abbonamento annuale “OpenMann” (adulti, young, family e corporate), prima card di fidelizzazione per un Istituto autonomo: sono i principali dati 2018 a confermare la dimensione at work di un “Museo che cresce” (è questo il fortunato slogan che ha caratterizzato la campagna di restyling ed ampliamento delle collezioni dell’Istituto) e si sviluppa anche grazie ai nuovi strumenti della comunicazione.
Sempre nello scorso anno, infatti, è stato avviato il processo di digitalizzazione del patrimonio grazie alla piattaforma Google Arts&Culture (condivise in rete 773 immagini), è stato confermato il successo planetario del videogioco di materia archeologica “Father and son” (1.825.000 download in Italia e nel mondo, con 8.500 check-in nel Museo tramite il game), è stata realizzata una comunicazione integrata fra sito web e canali social (250mila visite al portale in Italia e nel mondo, 33mila “Like” sulla pagina Facebook ufficiale e 36mila followers su Instagram).
Parallelamente, anche in rapporto alla sua rinnovata proiezione internazionale, il Mann del 2018 ha confermato la natura di centro di ricerca: sono state 22 le partnership strategiche ed operative stabilite, 25 le pubblicazioni curate, e, soprattutto, 727 le operazioni di restauro concluse, realizzate su diverse tipologie di materiali e finalizzate a tutelare e valorizzare i reperti. In questo quadro, si collocano le grandi collaborazioni internazionali, stabilite nel 2018 e sviluppatesi, poi, nel 2019: da menzionare, innanzitutto, l’accordo con l’Ermitage di San Pietroburgo per la programmazione della mostra su Canova a Napoli e dell’esposizione “Dei, eroi, uomini. Dal Museo Archeologico di Napoli e dal Parco Archeologico di Pompei”, conclusasi lo scorso 23 giugno, presso l’Istituto russo, con il record di 1.120.249 visitatori in due mesi.
Ancora, la programmazione, nell’ambito del Forum Culturale Italia-Cina, della mostra itinerante “Pompeii. The infinite life”, che ha fatto conoscere centoventi reperti del Mann, nel corso del 2018, ad oltre tre milioni di cittadini cinesi. In tale prospettiva, il fotografo Paolo Soriani, che aveva corredato gli Annual Report del 2016 e del 2017 con suggestivi scatti dei dipendenti e dei turisti del Museo, per il 2018 ha concentrato la sua ricerca per immagini sul tema del “Mann del mondo”: tramite l’obiettivo di Soriani, è stato così ricostruito l’iter delle opere, partite dal Museo per raggiungere le esposizioni dove sono state ospitate.
Il contesto operativo del 2018 diviene, così, una premessa di sviluppo per l’anno in corso: dal 1° gennaio al 30 giugno, sono stati 408.286 gli ingressi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, con un aumento del 21% rispetto alle 337.229 presenze del medesimo semestre del 2018 e di circa il 46% a confronto con i 280.048 visitatori dello stesso periodo del 2017.
Va specificato che, nel periodo di programmazione (28 marzo/1°luglio 2019) della mostra “Canova e l’antico” il trend di crescita a paragone con gli stessi mesi del 2018 è stato del 40%, segno del successo dell’esposizione dedicata allo scultore di Possagno. Significativi anche i risultati della campagna di abbonamento “OpenMann”: dal 1° dicembre 2018 al 30 giugno 2019, sono state 5.253 le card vendute, in biglietteria e con i canali online, per tutte le tipologie previste in commercio.
L’Annual Report 2018 è stato pubblicato da Electa; Rosanna Cappelli, direttore generale “Arte, Mostre e Musei” del gruppo editoriale ha affermato: «Electa ha interagito con la direzione del Mann per interpretarne, nelle forme più coerenti, il progetto culturale. Sono stati messi a punto strumenti, soluzioni, interventi di elevato profilo che riflettessero le scelte di politica culturale e di valorizzazione delle collezioni proprie del Museo, sui fronti della ricerca scientifica (attraverso editoria, organizzazione di mostre e riallestimenti espositivi) e del ruolo sociale dell’istituzione (con proposte di comunicazione in linea con un dialogo sempre più inclusivo con i visitatori)».