“Mediterraneo”: una mostra per valorizzare la Biblioteca del Mann
Magna Grecia e Mare nostrum i temi del percorso. Il progetto in sinergia con la casa editrice “Il Filo di Partenope”
NAPOLI. Un’esposizione raffinata per valorizzare un tesoro del Mann poco conosciuto al pubblico: il patrimonio librario. Si svolge nel Salone della Meridiana, sino al prossimo 12 settembre 2019, la mostra “Mediterraneo”, organizzata dalla Biblioteca del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, in collaborazione con la piccola casa editrice artigiana “Il Filo di Partenope”.
Due le sezioni in cui si articola il percorso: in primis ed in rapporto con la recente apertura della collezione del Mann, vi sarà un focus su “Magna Grecia: anticipazioni e sviluppo di un’idea”. Se il concetto di cultura magnogreca nacque nel XVI secolo, sono le preziose pubblicazioni in mostra a documentare non soltanto la fortuna editoriale di alcuni classici, come Strabone, ma anche la curiositas prospera che, sino al Grand Tour, animò intellettuali ed artisti alla scoperta del patrimonio culturale dell’Italia Meridionale.
Le opere presentate, che abbracciano trecento anni (dal Cinquecento all’Ottocento), sono state scelte per rarità, pregevolezza dell’edizione e dell’apparato iconografico: spiccano le acqueforti e le tavole realizzate da grandi disegnatori ed incisori (Filippo Falciatore, Fedele Fischetti, Jean-Honoré Fragonard, Joseph-Frédéric Debacq e Giacinto Gigante).
Punta di diamante di questa sezione espositiva è Rariora Magnae Greciae Numismata di Prospero Parisio (prima edizione: 1592), opera in cui figura una delle prime rappresentazioni cartografiche della Magna Grecia: il volume appartiene alla Biblioteca del Medagliere, riordinata da Giuseppe Fiorelli durante il suo primo incarico al Museo nel 1844.
Mediterraneo come luogo di meltin pot cultuale, tra ieri ed oggi: il secondo segmento della mostra sarà intitolato “Un atlante geografico-poetico” e ripercorrerà, grazie ai libri d’artista editi da “Il Filo di Partenope”, alcune interessanti letture del Mare nostrum. In esposizione, il volume Cum grano salis con testi di Luigi Trucillo e tavole di Vincenzo Rusciano; il reportage fotografico Molti, realizzato da Antonio Biasiucci nell’isola di Chios, dove sono stati immortalati i visi, le mani ed i piedi dei migranti; i piccoli libri della Collezione di sabbia, in cui le copertine sono impastate con i granelli provenienti dai paesi di cui si narra; infine, lo sguardo sul mare negato di Napoli, scorrendo le pagine del racconto Lido Mappatella di Enza Silvestrini con un’opera di Enrico Pulsoni.
“Mediterraneo” rappresenta un tassello del percorso espositivo che il Museo dedicherà ai libri d’artista: culmine di questo viaggio, la programmazione, a partire dal 18 settembre, di una mostra per celebrare il trentennale di attività delle Edizioni Colophon. Saranno presentati al pubblico circa trenta volumi, fra cui un’anteprima assoluta con un’opera arricchita dai testi di Michelangelo, dalle incisioni e da una scultura di Roberto Barni.