Notte Europea dei Ricercatori, Pompei apre le porte del Laboratorio di Ricerche Applicate
POMPEI. In occasione della 14esima edizione della Notte europea dei Ricercatori, il Parco Archeologico di Pompei apre le porte al pubblico del Laboratorio di Ricerche Applicate con la sua collezione unica di reperti organici.
Venerdì 27 settembre 2019 dalle ore 10.00 alle 16.00 il Laboratorio di Ricerche Applicate, sarà a disposizione del pubblico per raccontare le attività scientifiche in corso a Pompei, con l’obiettivo di creare occasioni d’incontro informali e stimolanti tra ricercatori e cittadini e diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca.
La visita guidata sarà possibile per piccoli gruppi con prenotazione obbligatoria al portate di Frascati Scienza. La Notte Europea dei Ricercatori 2019, rientra nella manifestazione #ERN19, BE a citizEn Scientist (Bees), coordinata dall’associazione Frascati Scienza, volta a incoraggiare la partecipazione dei cittadini nella ricerca scientifica e sarà l’evento di punta della Settimana della Scienza 2019, dal 21 al 28 settembre, una sette giorni ricca di iniziative di divulgazione scientifica.
Il Laboratorio di Ricerche Applicate del Parco Archeologico di Pompei nasce nel 1994 al fine di studiare gli aspetti naturalistici del territorio vesuviano e dell’uso delle risorse naturali nel 79 d.C..
Qui, due camere climatizzate conservano oltre 3.500 reperti antropologici, botanici, mineralogici, petrologici, zoologici, tessuti e legni archeologici, reperti eccezionali di un patrimonio unico al mondo. Il Laboratorio si occupa del loro studio, del monitoraggio e della conservazione in specifiche condizioni microclimatiche.
Presso il Laboratorio sono attivi i vari specialisti: è la sezione operativa, una sorta di hub, nel quale si esaminano e si utilizzano tutte le possibilità che le scienze e le tecnologie attuali offrono per raggiungere il fine della conservazione del patrimonio archeologico di Pompei.
Gli interventi conservativi, di prevenzione e manutenzione sui manufatti e le strutture antiche, partono, imprescindibilmente, dall’analisi dello stato di conservazione dei beni e delle loro condizioni ambientali di custodia, per arrivare alla diagnosi attraverso l’anamnesi delle cause di degrado mediante indagini e prove non invasive e in situ.
Il Laboratorio ha, in tale ottica, il duplice fine: di indirizzare la ricerca conoscitiva e diagnostica sui reperti archeologici per la ricostruzione dell’ambiente vesuviano precedente al 79 d.C.; di coordinare le attività scientifiche svolte da enti di ricerca italiani e stranieri per la conoscenza e la conservazione del sito archeologico di Pompei.
È difatti luogo di confronto con la comunità scientifica attraverso la partecipazione a programmi specifici di conservazione di manufatti complessi di eccezionale valore e intrattiene rapporti di collaborazione con numerosi Istituti di ricerca e Dipartimenti italiani e stranieri.