1979-2019: 40 anni fa il primo pellegrinaggio di San Giovanni Paolo II a Pompei

Quella storica data coincise anche con il concretizzarsi della “profezia” di Bartolo Longo: “Un Papa verrà al Santuario”

POMPEI. In questi giorni il Santuario di Pompei ha voluto ricordare sulla pagina Facebook ufficiale il 40esimo anniversario del pellegrinaggio di San Giovanni Paolo II nella città mariana. Quella data, era il 21 ottobre 1979, coincise con la prima visita di un pontefice al Santuario pompeiano e con il concretizzarsi, quindi, della “profezia” del Beato Bartolo Longo, il quale nel giorno dell’inaugurazione della facciata monumentale della basilica (5 maggio 1901), dedicata alla Pace Universale, auspicò la futura visita di un papa.

“Un giorno, da quella loggia – ebbe a dire l’avvocato di Latiano – noi vedremo la bianca figura del Rappresentante di Cristo benedire le genti accolte in questa piazza, acclamanti la pace universale”. E quell’auspicio diventò realtà proprio il 21 ottobre 1979: fu un giorno storico, una splendida domenica di sole, in cui una folla straordinaria accolse Papa Giovanni Paolo II a Pompei.

Nei giorni precedenti la visita Papa Wojtyla era stato impegnato nel viaggio apostolico in Irlanda e nell’America del Nord. Durante la consueta Udienza Generale del mercoledì (10 ottobre 1979) diede egli stesso l’annuncio dell’imminente visita alla città del Rosario: «Per ringraziare la Vergine Santissima con maggiore fervore e per implorare la grazia della conversione e della pace, vi comunico ora con immensa gioia che domenica 21 ottobre mi recherò in pellegrinaggio al Santuario di Pompei». Era il primo “abbraccio” con le popolazioni del Sud d’Italia.

Dalla loggia papale del Santuario pompeiano, prima della recita dell’Angelus, il Santo Padre fece una particolare consegna ai giovani presenti in piazza Bartolo Longo: «Carissimi giovani! La vostra presenza, così numerosa, e il vostro incontenibile entusiasmo sono la conferma che il messaggio di Cristo non è un messaggio di morte, ma di vita; non di vecchiume, ma di novità; non di tristezza, ma di gioia! Ditelo ai vostri coetanei, a tutti gli uomini, con i vostri canti, con i vostri ideali, ma specialmente con la vostra vita!». Al termine dell’Angelus il Santo Padre si fermò a lungo con i giovani cantando in polacco.

San Giovanni Paolo II, ebbe modo di tornare a Pompei. Affaticato dal peso degli anni e della malattia, tornò a pregare nel Santuario a lui tanto caro domenica 7 ottobre 2003, a conclusione dell’Anno del Rosario: quella visita, voluta a tutti i costi dal pontefice polacco, costituisce per Pompei quasi un testamento spirituale del Papa mariano, una consegna ed una missione per il Terzo Millennio dell’era cristiana.

«Il Santuario mariano – disse Giovanni Paolo II dall’altare di Pompei – centro d’irradiazione del Santo Rosario, deve essere, con la semplice e popolare preghiera mariana, avamposto d’evangelizzazione nel terzo millennio dell’era cristiana, luogo d’incontro tra popoli e culture, laboratorio di pace e luogo di accoglienza per gli uomini e le donne, soprattutto minori, vittime della povertà e del disagio sociale». È con le parole che Carol Wojtyla pronunciò prima di congedarsi dalla città del Rosario, che la comunità pompeiana lo ricorda con immutato affetto: «Grazie, grazie Pompei. Grazie a tutti. Pregate per me in questo santuario, oggi e sempre».

Il legame d’affetto che lega Pompei con papa Wojtyla è testimoniato anche da una lapide in pietra lavica sistema nei giardini antistanti il sagrato della basilica. Realizzata dallo scultore Di Martino, fu collocata nell’ottobre 2004 a ricordo perenne della visita di Giovanni Paolo II dell’anno precedente. Ogni anno è meta di fedeli che si raccolgono qualche istante in preghiera per ricordare l’indimenticabile figura del papa polacco.

Marco Pirollo

Marco Pirollo

Giornalista, nel 2010 fonda e tuttora dirige Made in Pompei, rivista di cronaca locale e promozione territoriale.

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