Massimo Osanna racconta Pompei e il “tempo ritrovato”: il libro edito da Rizzoli
POMPEI. Massimo Osanna racconta Pompei, in un avvincente percorso che va dalle recenti scoperte nella Regio V ai restauri del Grande Progetto che hanno messo in sicurezza un patrimonio inestimabile, passando per la descrizione vivida di quella che era la vita quotidiana nella città antica più famosa del mondo.
Tutto è racchiuso in “Pompei. Il tempo ritrovato. Le nuove scoperte”, il primo libro dell’illustre archeologo edito da Rizzoli, distribuito a fine novembre in libreria e disponibile anche su Amazon.
Il direttore del Parco Archeologico di Pompei guida il lettore nel più grande museo a cielo aperto del mondo, in volume che in 480 pagine (€ 20,00 – € 9,99 in edizione e-book) condensa la descrizione di affreschi, dipinti, mosaici, domus, taverne, tombe di Pompei.
La storia non può che partire dall’alba del 6 novembre 2010. Poco prima che aprano i cancelli ed entrino i visitatori, a Pompei collassa uno degli edifici più celebri, la Schola Armaturarum. La notizia fa il giro del mondo, i giornali italiani e internazionali denunciano a gran voce lo stato di incuria in cui versa il fiore all’occhiello del patrimonio archeologico del Paese.
Sono passati quasi dieci anni da allora. Anni intensi e di duro lavoro, che hanno permesso, grazie soprattutto all’avvio del Grande Progetto Pompei, di mettere in sicurezza la maggior parte delle rovine, di riprendere le indagini e gli interventi di scavo, di valorizzare al meglio quello che Chateaubriand definiva “il più meraviglioso museo della Terra”.
Massimo Osanna, oggi al secondo mandato da direttore generale del Parco Archeologico, è – insieme a una nutrita squadra di collaboratori – uno dei protagonisti della “resurrezione”, ed è lui a guidare in queste pagine tra le nuove scoperte realizzate negli ultimi anni.
Affreschi, come la celebre immagine di Leda e il Cigno rinvenuta nel 2018; splendidi mosaici come nella Casa di Orione, ricchissime domus rimaste sepolte fino a oggi, e ancora pitture, graffiti, architetture che vengono qui presentati per la prima volta in forma estesa al grande pubblico.
Al contempo, Osanna restituisce “il presente di duemila anni fa”, illustrando con registro divulgativo ma approccio scientifico, dove e come vivevano gli uomini e le donne travolti dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., cittadini di una città che non è mai morta davvero.
Una biografia dei pompeiani che passa anche per gli oggetti (monete, gioielli, vasi, amuleti) e per le abitudini (dai ludus con i gladiatori e le bestie alla dieta), fino al momento fatale in cui il vulcano irrompe e immobilizza il fluire della vita.
Un libro non solo per specialisti, corredato da immagini inedite, capace di far “ritrovare” il tempo di Pompei, un eterno quotidiano – per molti versi così simile al nostro – conservato nei secoli sotto una spessa coltre di ceneri e lapilli.
«Come ogni città viva – ricorda Massimo Osanna – Pompei è un sistema di relazioni, un fluire incessante di cambiamenti, un laboratorio di sperimentazioni, di emozioni, di conoscenza». Massimo Osanna è professore ordinario di Archeologia classica all’Università di Napoli Federico II.
Ha insegnato nell’Università della Basilicata, a Matera, dove ha diretto la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici; è stato visiting professor in prestigiosi atenei europei e ha promosso scavi e ricerche in Italia meridionale, Grecia, Francia. Dal 2014 al 2015 ha diretto la Soprintendenza Speciale di Pompei; dal 2016 è direttore generale del Parco Archeologico, riconfermato per un altro mandato nel 2019.