Slidedoor: al Mann la tecnologia che permette ai visitatori di musei diversi di comunicare a distanza

Il museo napoletano sperimenta una nuova comunicazione “metamuseale” per aprire collegamenti ed annullare distanze

NAPOLI. Dalla tecnologia 4K live cam-streaming alle nuove forme della comunicazione museale: da giovedì 19 dicembre 2019, è attivo, accanto alla splendida scultura dell’Ercole Farnese, il portale Slidedoor, che collega il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann) con Palazzo Merulana a Roma; da febbraio 2020, entrerà nella rete anche il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento.

La sfida Slidedoor, lanciata da CoopCulture (la più grande cooperativa operante nel settore dei beni e delle attività culturali in Italia), è stata immediatamente colta dalle direzioni delle tre istituzioni coinvolte: lo scopo dell’installazione è, per citare il claim della campagna, “Build the unexpected”, coinvolgendo i visitatori in una sorprendente dimensione quasi “metamuseale”.

«Le connessioni tra musei oggi sono possibili anche grazie alla tecnologia. Connettersi vuol dire far incontrare pubblici spesso diversi, trovare sinergie tra istituzioni, viaggiare anche con la mente, incontrarsi. Tradizionalmente lo si fa attraverso i prestiti, gli scambi scientifici tra studiosi. Ma le opportunità anche virtuali che si schiudono verso un futuro molto prossimo sono infinite. Accogliamo quindi con molto interesse, nella sala del Toro Farnese, questa originale sperimentazione, una ulteriore offerta per cittadini e turisti che siamo certi coinvolgerà soprattutto i più giovani», afferma il direttore del Mann, Paolo Giulierini.

Slidedoor è uno strumento di sofisticata tecnologia, ideato dall’ingegno tutto napoletano dalla Factory Slide World: il progetto consiste nella realizzazione di portali a grandezza naturale, attraverso cui è possibile guardare ed essere visti, vivendo l’esperienza di avere di fronte a sé persone e luoghi in realtà molto distanti. La tecnologia è così al servizio di una raffinata filosofia progettuale: dal lato opposto della porta, c’è un’altra persona che osserva ed, al tempo stesso, è osservata.

«Per CoopCulture Slidedoor rappresenta la porta da aprire ad un nuovo modo di proporre l’arte e la sua conoscenza esperienziale. Come? Superando confini che, prima ancora che fisici, sono emozionali» dichiara Letizia Casuccio, direttore generale di CoopCulture, che aggiunge: «Vogliamo far vivere al visitatore un’esperienza basata sulle emozioni. Le emozioni sono il ponte tra luoghi distanti, tra il pensiero e l’azione, alimentano una rigenerazione continua. Offriamo uno specchio che riflette un altro “Io”, che mostra la capacità di essere altro e di evolversi. Non è un caso che abbiamo scelto di mettere in collegamento innanzitutto luoghi come il Mann, che offre testimonianza della storia dell’Umanità, e Palazzo Merulana, che è “diventato altro”, e quindi ha mostrato l’altra parte di sé, dopo l’abbandono dell’ex ufficio igiene di Roma negli anni ’60. Il cerchio si chiuderà con il messaggio di eternità della Valle dei Templi. È l’eterna rigenerazione di cui è capace l’arte, una metafora della nostra visione di proporre l’arte e le idee».

I luoghi in cui sono posizionate le Slidedoors invitano a ri-scoprire la provenienza dei visitatori, che si trovano nell’istituto “gemellato”: lo spazio, da ambo i lati della porta, fa da cornice alla persona, che diviene il soggetto di un quadro; in una trama di pixel, è raccontato un sistema sempre nuovo di microrelazioni, che cambiano velocemente, con il continuo variare del pubblico in prossimità dell’installazione. Suggestiva la simbologia sottesa alla creazione di Slidedoor: in tempi in cui si innalzano muri, i Musei aprono porte in nome di una sorta di “cosmopolitismo della bellezza”.

Bellezza che non è sempre omogeneità: nel primo collegamento Slidedoor, infatti, la magnificenza antica della grande statuaria Farnese del Mann è accostata alla Collezione Cerasi di sculture primo novecentesche ed all’esposizione temporanea “The rhythm of brain” di Jan Fabre in corso a Palazzo Merulana. «Vedremo persone arrivare da lontano e i loro sguardi incontrarsi ancor prima delle parole, per ammirare l’esposizione permanente più lunga e misteriosa di sempre: l’Umanità», commenta Paolo Maria Chiarolanza (co-fondatore di SlideWorld e direttore del Consiglio Europeo Sviluppo Umano).

Traguardo simbolico della rete Slidedoor, la connessione con il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, dove la porta sarà installata in prossimità del Tempio della Concordia. «È un gemellaggio virtuale che supera lo spazio e il tempo, accumuna la visione e cerca di costruire un unico mondo in cui è protagonista la cultura, seppure da regioni diverse – interviene il direttore del Parco Archeologico Valle dei Templi, Roberto Sciarratta – Un modo per far conoscere realtà differenti: un museo unico al mondo, un esempio straordinario di recupero e comunità, e un sito che non ha eguali; ognuno mette qualcosa e riceve qualcosa, con il fine ultimo di meravigliare».

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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