Riapertura degli Scavi, La Mura (M5S): «Non si penalizzi la città moderna»
POMPEI. Si va verso la ripresa a Pompei, ma permangono ancora molti nodi da sciogliere. Primo fra tutti, quello dei flussi turistici diretti all’area archeologica: gli Scavi riapriranno, ma da piazza Anfiteatro – il varco più vicino alla città moderna – si potrà soltanto entrare, mentre l’uscita è prevista solo da piazza Esedra (lontano dal centro cittadino).
Una scelta, quella del Parco Archeologico, dettata sicuramente da ragioni organizzative e di sicurezza, ma che dagli stessi operatori commerciali pompeiani è stata definita “penalizzante per l’economia cittadina”.
Sulla questione interviene anche Virginia La Mura, capogruppo in commissione Ambiente al Senato: «Le nuove modalità previste dal direttore Osanna, sopratutto l’ingresso da piazza Anfiteatro e l’uscita in piazza Esedra – dice l’esponente 5Stelle – presentano secondo gli operatori turistici criticità che taglierebbero fuori il centro moderno della città e quindi le attività presenti, sopratutto quelle di ristorazione».
«In un sondaggio – continua la senatrice – lanciato in rete dall’associazione degli operatori turistici pompeiani (il comitato Difendiamo Pompei, ndr) e rivolto ai cittadini ben il 75,7% è d’accordo col fatto che le scelte di Osanna penalizzeranno le attività del centro cittadino. Credo che sia necessario trovare nuove modalità di lavoro che non penalizzino nessuno».
La parlamentare, infine, lancia un appello all’unità e al dialogo interistituzionale. «Ora – dice – è il momento di unirsi e farsi forza insieme. Gli imprenditori, insieme agli Scavi, possono organizzarsi proponendo nuove offerte commerciali che tengano conto delle necessarie misure di sicurezza e della situazione generale. Io ci sono per ascoltare le esigenze di tutti affinché la ripartenza possa avvenire nel migliore dei modi».
È facilmente immaginabile come la pandemia abbia messo in ginocchio il settore turistico che per Pompei rappresenta il motore principale dell’economia locale. La riapertura degli Scavi segnerà sicuramente, anche se ancora in maniera flebile per ovvie ragioni, la ripartenza.
Già nei giorni scorsi, d’altra parte, gli operatori economici della città degli Scavi e del Santuario avevano lanciato il loro grido dall’allarme, lamentando gli effetti nefasti della pandemia sull’economia del comparto.
Il comitato Difendiamo Pompei, nato nei primissimi giorni bui del lockdown e sviluppatosi grazie alla comunicazione a distanza, attraverso le piattaforme social, riunisce a tutt’oggi circa 150 imprenditori impegnati a vario titolo nel turismo locale e nell’indotto che ne deriva.
«Pompei è in ginocchio» hanno fatto sapere i rappresentanti del comitato Difendiamo Pompei, che spiegano: «Siamo una città a vocazione turistica e le conseguenze del blocco dovuto al Covid sono molto più devastanti rispetto alle città la cui economia non si basa sul turismo. Questo è un fatto oggettivo, come oggettivi sono gli investimenti e gli impegni economici che gli imprenditori hanno assunto all’inizio della stagione turistica».
Alla luce di queste considerazioni, dunque, gli operatori economici chiedono di rivedere le scelte sulla distribuzione dei flussi turistici nell’ambito degli ingressi all’area archeologica, in modo che gli effetti positivi ricadano sul comparto economico della città.