Quella mattina di ottobre in cui Pompei si risvegliò con le cicogne sul Santuario

POMPEI. Una mattina di ottobre degli anni ‘80 mi avviavo verso scuola. Passando per piazza Bartolo Longo, notai delle persone che guardavano verso l’alto e indicavano la statua della Madonna del Rosario sulla facciata della Basilica.

Attirato dalla curiosità, anche io volsi lo sguardo verso l’alto e notai che sulla testa della statua vi era un uccello di grandi dimensioni (vedi prima foto).

L’uccello in questione era una cicogna: la sua eleganza e la sua maestosità, non passarono inosservate agli occhi dei pompeiani, che quella mattina si riversarono in strada per ammirare da vicino il volatile.

La cicogna bianca è uno degli uccelli che meglio rappresentano il legame antico tra l’uomo e la natura, inoltre è uno degli uccelli più ammirati ed amati dagli uomini.

Una delle credenze più diffuse sulle cicogne è che queste portino i bambini: ancora oggi la cicogna in volo, con un fagottino legato al becco, è una delle immagini ricorrenti sui biglietti di auguri alle neomamme.

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L’esemplare in questione in primo momento sembrò essere da solo, ma di fatto era parte integrante di un folto gruppo di uccelli che aveva scelto Pompei per riposarsi prima di partire per il sud (viaggiatrice instancabile, in primavera la cicogna compie viaggi incredibili per arrivare in Europa e fare il nido vicino alle nostre città, per poi tornare in autunno verso le zone calde).

Altri componenti dello stormo furono avvistati in località viale Mazzini (come nella seconda e terza foto, tutte scattate dal colonnello Romeo Spera, della Protezione Civile, che riuscì ad immortalarle con il teleobiettivo della sua inseparabile Canon) dove rimasero per tre giorni, per poi ripartire verso il sud.

A favorire la presenza dei maestosi uccelli fu sicuramente il fatto che l’aria di Pompei in quel periodo risultò essere mite e pulita, infatti questo tipo di uccello predilige un habitat caldo e non inquinato.

Da allora, che io ricordi, le cicogne non hanno mai fatto più tappa a Pompei. Se un giorno dovessero farlo, vorrà dire che saremmo ancora una volta di fronte ad un evento eccezionale e di conseguenza ad un tasso d’inquinamento cittadino di sicuro inferiore alla media.

Luigi Ametrano

Luigi Ametrano

Imprenditore alberghiero con la passione per la scrittura e la storia recente di Pompei

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