Ercolano: ecco Acquerello, il progetto ristorativo con vista sulla skyline del Vesuvio
ERCOLANO. “Acquerello”, tra i primi esempi di ristorante anti-Covid in Italia, ha aperto i battenti all’ultimo piano della galleria “Le Pendici” ubicata a Ercolano (in provincia di Napoli). Una location con vista sulla skyline vesuviana e un menù creato per sublimare attraverso l’alta cucina prodotti e produttori locali.
L’organizzazione del personale e degli ambienti è interamente pensata nel rispetto delle regole dei protocolli anti-Covid nazionali e regionali; regole che sono state personalizzate coerentemente con il nuovo progetto ristorativo.
Al bando i divisori in plexiglass, sì ad un’adeguata distanza tra i tavoli e tra le sedute (ulteriormente chiarita da una segnaletica orizzontale sul pavimento). Menù consultabili online tramite scansione di un Qr-Code sul proprio cellulare, oppure attraverso tablet che vengono igienizzati dopo ogni utilizzo, raccolta digitale dei dati dei clienti (che vengono conservati per 14 giorni) e misurazione della loro temperatura corporea.
Personale di sala sempre presente ma dotato di tutti i dispositivi e formato in fatto di distanze e di tempi per minimizzare i contatti con i clienti. Lo stesso personale viene sottoposto alla misurazione della temperatura corporea ed ogni giorno firma un documento attraverso il quale dichiara di aver correttamente igienizzato le mani prima dell’ingresso al locale.
Le comande vengono prese tramite un palmare collegato ad un gestionale che le inoltra alla postazione bar e alla cucina così da minimizzare il contatto tra gli operatori e velocizzare il servizio.
Colonnine con gel igienizzante poste all’ingresso del ristorante, dei servizi igienici, di ogni terrazza e di ogni sala. Sono queste alcune delle misure adottate dal ristorante di alta cucina italiano ideato per essere “Covid free”.
La famiglia Irollo ha pensato ad “Acquerello” come un polo animato da una grande comunità unita dalla cultura e dalla volontà di valorizzare la ricchezza delle eccellenze artigiane campane e italiane. Stefano, Luigi e il loro papà, soci nell’impresa, hanno voluto trasferire la ricchezza della cultura artigianale campana e italiana sia nel décor, sia nella proposta gastronomica di fascia alta.
«La cucina e l’ospitalità hanno il ruolo fondamentale di promotrici del buon vivere e della coesione sociale, temi più che mai attuali per la ripresa del nostro Paese – spiegano i fratelli Irollo -. Ci auguriamo che tra gli insegnamenti che possiamo trarre da questa delicata esperienza che stiamo vivendo ci sia anche un nuovo approccio all’alimentazione, più consapevole e rispettoso del territorio ed, in generale, della natura».
«Non dobbiamo pensare a quello che non si può fare e a quello che si è perso: dobbiamo concentrarci su quello che si può fare. Vogliamo restituire a chi si vorrà concedere una fuga culinaria in città il gusto e la gioia di vivere», questa la loro mission per il futuro prossimo.
A dirigere la brigata di cucina c’è lo chef Antonio Borrelli, che rende omaggio agli ingredienti italiani, soprattutto campani, declinandoli in decine di modi diversi e creando così piatti stagionali che sorprendono per la particolarità dell’estetica e del gusto. In essi si avverte una commistione tra materie prime più ataviche risvegliate da cotture innovative dalle quali vengono fuori combinazioni extra-ordinarie.
«Rinascere attraverso la cucina e recuperare l’heritage del territorio sono gli spunti dai quali sono partito per creare il menù di Acquerello – spiega lo chef Antonio Borrelli -. Esso varierà in base ai prodotti locali disponibili. Collaboriamo con i produttori della zona per dare massimo sostegno alla filiera ed abbattere gli sprechi. In quest’ottica alcune portate saranno arricchite da un pairing speciale: non solo vini, ma anche soft e long drink prodotti con materie prime locali creati dal bar manager Elpidio Dell’Aversano».
Lo stile del locale è contemporaneo, reso unico da elementi d’impatto, pezzi d’arredo caratteristici e materie prime singolari: legni, cristalli, tessuti, quadri provenienti da tutta Italia. In ottemperanza ai protocolli vigenti, per consentire la massima distanza tra le sedute è stato creato anche un pop-up restaurant all’aperto con tavoli spaziosi, tutti rigorosamente con “vista Vesuvio”.