Borsa di Paestum, annunciate le 5 scoperte archeologiche candidate al Premio Khaled al-Asaad
PAESTUM. Annunciate le cinque scoperte archeologiche candidate alla vittoria finale dell’edizione 2020 dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” indetto dal 2015 dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum e dalla rivista Archeo.
Le scoperte archeologiche del 2019 selezionate sono: la città perduta di Mahendraparvata capitale dell’impero Khmer nella foresta sulle colline di Phnom Kulen a nord-est di Angkor, Cambogia; nel Kurdistan presso il sito di Faida, a 50 km da Mosul, dieci rilievi rupestri assiri, gli dei dell’Antica Mesopotamia (Iraq) e a Motza (Israele), a 5 km a nord-ovest di Gerusalemme, una metropoli neolitica di 9.000 anni fa.
Seguono, poi, due scoperte avvenute in Italia: a Roma la Domus Aurea svela un nuovo tesoro, la Sala della Sfinge; nell’antica città di Vulci una statua di origine etrusca raffigurante un leone alato del VI secolo a.C.
Il Premio sarà assegnato alla scoperta archeologica prima classificata, secondo le segnalazioni ricevute da ciascuna testata.
Inoltre, sarà attribuito uno “Special Award” alla scoperta, tra le cinque candidate, che avrà ricevuto il maggior consenso dal grande pubblico nel periodo 1° giugno – 30 settembre 2020 sulla pagina Facebook della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.
I Premi saranno consegnati venerdì 20 novembre in occasione della XXIII BMTA, a Paestum dal 19 al 22 novembre 2020.
L’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” – giunto alla sesta edizione e intitolato all’archeologo di Palmira, che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale – è l’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato al mondo dell’archeologia e in particolare ai suoi protagonisti, gli archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio.
Nel 2015 il Premio è stato assegnato a Katerina Peristeri, responsabile degli scavi, per la scoperta della Tomba di Amphipolis (Grecia); nel 2016 all’Inrap Institut National de Recherches Archéologiques Préventives (Francia), nella persona del presidente Dominique Garcia, per la scoperta della Tomba celtica di Lavau.
Nel 2017 a Peter Pfälzner, direttore della missione archeologica, per la scoperta della città dell’Età del Bronzo presso il villaggio di Bassetki nel nord dell’Iraq; nel 2018 a Benjamin Clément, responsabile degli scavi, per la scoperta della “piccola Pompei francese” di Vienne.
Nel 2019 a Jonathan Adams, responsabile del Black Sea Maritime Archaeology Project (Map), per la scoperta nel Mar Nero del più antico relitto intatto del mondo, alla presenza di Fayrouz, la figlia archeologa di Khaled al-Asaad.
La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e Archeo hanno inteso in questo modo dare il giusto tributo alle scoperte archeologiche attraverso un Premio annuale assegnato in collaborazione con le testate internazionali, tradizionali media partner della Borsa: Antike Welt (Germania), Archéologia (Francia), as. Archäologie der Schweiz (Svizzera), Current Archaeology (Regno Unito), Dossiers d’Archéologie (Francia), da quest’anno anche con British Archaeology (Regno Unito) la testata del prestigioso Council for British Archaeology.
Il direttore della Borsa Ugo Picarelli e il direttore di Archeo Andreas Steiner hanno condiviso questo cammino in comune, consapevoli che «le civiltà e le culture del passato e le loro relazioni con l’ambiente circostante assumono oggi sempre più un’importanza legata alla riscoperta delle identità, in una società globale che disperde sempre più i suoi valori».
Il Premio, dunque, si caratterizza per divulgare uno scambio di esperienze, rappresentato dalle scoperte internazionali, anche come buona prassi di dialogo interculturale e cooperazione tra i popoli.