Paestum, per il recupero del quarto tempio dorico è fondamentale l’aiuto dei privati
PAESTUM. Continua il fondamentale sostegno dei privati per il recupero e lo studio del quarto tempio dorico di Paestum. Tutti i privati, singoli cittadini o aziende, infatti, possono manifestare il sostegno alla storia e all’archeologia di Paestum, donando a favore del progetto Art Bonus sul quarto tempio dorico.
L’azienda “Sorrento Sapori e Tradizioni” conferma il sostegno al Parco Archeologico di Paestum e Velia per il secondo anno consecutivo con una donazione di 10.000 euro sul portale Art Bonus, approfittando nuovamente degli sgravi fiscali previsti dall’omonima legge del 2014.
Nonostante questo e sebbene gli archeologi abbiano finora recuperato più di 230 elementi come capitelli, metope, colonne e architrave, visitabili nel Museo di Paestum, il tempietto dorico è tuttora a rischio a causa del delicato stato di conservazione.
Il direttore Gabriel Zuchtriegel, insieme ai funzionari del Parco, ha così definito un progetto di tutela, ricerca e accessibilità per recuperare con uno scavo archeologico estensivo le altre parti architettoniche dell’edificio ancora interrate, compresa la base il cui perimetro è stato già individuato grazie a indagini geomagnetiche condotte con il Cnr.
«I primi elementi del tempietto sono stati individuati un anno fa: era il 12 giugno quando dai rovi è apparsa una metopa con tre rosette (nella foto in alto, ndr) scolpite a rilievo – racconta il direttore archeologo – Da quel giorno abbiamo lavorato e studiato molto per indagare e recuperare il monumento e comprendere il suo contesto urbanistico, considerato che si trova in una zona periferica rispetto agli altri tre templi di Paestum».
«Temiamo che se non interveniamo tempestivamente con uno scavo estensivo – prosegue – una parte di tutto ciò possa andare persa: solo riportando alla luce le antiche strutture saremo capaci di proteggerle, ma anche di rispondere alle tante domande ancora aperte relative alla divinità a cui era dedicato il tempietto, ai rituali che qui si compivano, all’inquadramento storico artistico dell’edificio e altro ancora. Chiediamo il sostegno di tutti per proteggere la nostra storia e per valorizzare il passato, facendolo rivivere nel nostro futuro».
Le donazioni devono avvenire mediante il portale Art Bonus, permettendo così ai mecenati di ottenere un incentivo fiscale che consente una detrazione, fino al 65%, per chi effettua donazioni a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano.
Da quest’anno è possibile sostenere lo scavo del tempietto anche con la destinazione del 5×1000 alle attività del Parco Archeologico di Paestum e Velia, spuntando la sezione “Finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici” contenuta nei modelli per la dichiarazione dei redditi Cu, 730 e Unico, indicando il codice fiscale 93028470651.
Un esempio, come detto, seguito già per il secondo anno consecutivo da “Sorrento Sapori e Tradizioni”. Dopo il contributo dell’anno scorso finalizzato al monitoraggio sismico del tempio di Nettuno, quest’anno il mecenate Roberto Savarese, titolare dell’azienda alimentare ebolitana, sceglie di sostenere la Storia e partecipare alla scoperta del quarto tempio di Poseidonia.
Si tratta di un gioiello dell’architettura dorica costruito circa 2.500 anni fa e scoperto fortuitamente l’estate scorsa durante i lavori di pulizia del tratto nord della cinta muraria di Paestum, finanziati con fondi europei Pon.
«La valorizzazione del territorio è tra i primari obiettivi della nostra azienda – dichiara Roberto Savarese – La nostra mission è contribuire a diffondere nel mondo la cultura e l’amore per il cibo italiano di alta qualità. Lavoriamo con uno sguardo orientato al futuro, ma con le radici salde nella tradizione e nell’esaltazione dei valori del nostro territorio».
«La Piana del Sele – conclude – ci racconta una storia antica e vivace, dove Poseidonia-Paestum è protagonista. Abbiamo scelto di aderire per la seconda volta ai progetti del Parco per sentirci parte attiva di un disegno più ampio e di una rete che punta a un progressivo sviluppo territoriale e culturale».