Carità e tecnologia: donati 77 tablet per lo studio agli alunni bisognosi del Centro Bartolo Longo
POMPEI. Quando la Provvidenza, la carità e la tecnologia camminano a braccetto succede sempre qualcosa di speciale. Così come è successo nelle ultime settimane, quando una nutrita schiera di benefattori, tra aziende e singoli cittadini sparsi un po’ in tutta la Campania e anche oltre (fino alla Sicilia), hanno consentito di acquistare 77 tablet Huawei di ultima generazione da destinare agli alunni del Centro educativo “Bartolo Longo”.
In questo modo 77 giovanissimi, tra bambini e adolescenti, potranno eventualmente seguire anche a distanza le lezioni scolastiche oppure le lezioni di musica (nel caso dei componenti del complesso bandistico del Centro), o comunque potranno utilizzare per lo studio un supporto tecnologico all’avanguardia.
Cosa che altrimenti non avrebbero avuto la possibilità di fare, a causa della situazione di indigenza in cui versano le famiglie dei piccoli studenti che frequentano il Centro educativo: in molti casi i genitori sono disoccupati e faticano anche solo “a mettere il piatto a tavola”.
I tablet verranno materialmente consegnati agli alunni a settembre, in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico e al termine delle operazioni di corretta configurazione dei dispositivi elettronici.
Tuttavia nei giorni scorsi si è tenuta nel chiostro dell’istituto “Bartolo Longo” di via Sacra una simbolica cerimonia di consegna organizzata da Fratel Filippo Rizzo, dei Fratelli delle Scuole Cristiane, che provvedono alle attività del centro, alla presenza dell’arcivescovo di Pompei, mons. Tommaso Caputo e del subcommissario prefettizio di Pompei, Marco Serra.
«Se mi chiedete che cos’è la Provvidenza non ve lo so spiegare. Però posso dirvi che ogni volta che i nostri ragazzi hanno avuto una necessità da soddisfare all’improvviso, come giunti dall’Alto, sono arrivati dei benefattori che ci hanno aiutati» ha detto Fratel Filippo Rizzo.
Il religioso ha poi raccontato come le ingenti risorse per acquistare quasi 80 tablet e dare finalmente una istruzione al passo con i tempi a studenti che non avrebbero potuto permetterselo, siano state trovate nel giro di pochissimi giorni.
«La Provvidenza la sperimentiamo tutti i giorni» ha detto nel suo intervento mons. Tommaso Caputo, che poi ha aggiunto: «Anche durante il lockdown le opere di carità del Santuario non hanno smesso di aiutare i più deboli. In questo momento di crisi navighiamo a vista – ha detto riferendosi alla situazione economica del Santuario – ma Bartolo Longo e il suo carisma sono la nostra bussola».
«Far parte del Centro Bartolo Longo per voi deve essere un orgoglio» ha detto invece il subcommissario Marco Serra rivolgendosi ai ragazzini presenti e alle loro famiglie.
«Ma è anche una grossa responsabilità – ha aggiunto il rappresentante del Comune di Pompei – perché qui, oltre alla coscienza spirituale, si forma anche una coscienza civica. Da qui escono persone con grande sensibilità sociale. Molti di voi tra pochi anni potranno votare: ricordate che fare politica vuol dire fare il bene della collettività».
Dopo le testimonianze di alcuni genitori, che hanno raccontato le grandi difficoltà quotidiane che devono affrontare e l’aiuto ricevuto dalle Opere del Santuario, via libera ad una piccola festa conviviale che ha unito grandi e piccini, nella consapevolezza di essere un’unica grande famiglia, proprio come avrebbe desiderato il Beato Bartolo Longo.