Pompei, beni essenziali ai bisognosi: «Così Bartolo Longo è sempre vicino a noi»
POMPEI. “Date e vi sarà dato”: è questo il precetto evangelico che anche questa volta ha ispirato la distribuzione di generi alimentari di prima necessità in favore delle famiglie bisognose degli ospiti del centro educativo “Bartolo Longo”.
Si tratta ormai della quindicesima distribuzione dall’inizio della pandemia: una lunga catena di solidarietà e di carità, sostenuta dalla fede di chi dona e di chi riceve l’aiuto della Provvidenza.
Ma questa volta la data della distribuzione non è casuale: lunedì prossimo, 26 ottobre 2020, infatti, cade il 40esimo anniversario della beatificazione di Bartolo Longo, fondatore del Santuario e delle opere di carità pompeiane.
Ed oggi, all’alba di un nuovo possibile lockdown, nel momento più difficile, in cui l’epidemia di Covid-19 ha rialzato pericolosamente la testa, alla carità e alla fede si aggiunge anche la speranza che tutto passi in fretta per evitare che la povertà aggiunga vittime a quelle del virus.
«È in questi momenti – dice fratel Filippo Rizzo, che coordina le attività del Centro educativo di via Sacra – che tocchiamo con mano il concretizzarsi del carisma del fondatore del Santuario e delle Opere sociali di Pompei: fede e carità, che devono camminare sempre di pari passo».
«Di proposito – aggiunge il religioso lasalliano – abbiamo fatto coincidere la distribuzione con l’importante anniversario. Vogliamo dire a tutti che il nostro Beato è sempre vicino a noi e che le porte della nostra istituzione sono aperte a tutti i bambini e ai ragazzi che chiedono di essere accolti».
Anche in questi giorni sono stati distribuiti beni di prima necessità alle famiglie dei ragazzi ospiti del Centro: si tratta di fasce sociali disagiate che nell’aiuto del “Bartolo Longo” trovano un sostegno indispensabile per andare avanti.
Una considerazione ancor più valida adesso che si profila una nuova paralisi delle attività economiche. «Senza l’aiuto che arriva dal “Bartolo Longo” saremmo disperati» racconta una mamma di Boscoreale, arrivata ieri mattina a prendere un po’ di cibo per la sua famiglia.
«Ho quattro bambini da mantenere – aggiunge – e mio marito che fa il pizzaiolo ha visto ridursi notevolmente il lavoro e forse tra poco non ci sarà più nemmeno quello. Andare avanti in queste condizioni sarebbe impossibile senza l’aiuto del Centro».
Un sostegno che si concretizza anche in altri modi, non solo con il pacco alimentare. La chiusura delle scuole, infatti, ha imposto la didattica a distanza ma servono gli strumenti tecnologici adeguati.
«Per fortuna – prosegue la giovane mamma – grazie a fra’ Filippo ci è stato donato un tablet per seguire le lezioni a distanza: noi non avremmo potuto comprarlo e saremmo stati penalizzati anche nello studio».
Ovviamente tutto questo è possibile grazie alla “Provvidenza” (come usa dire fratel Filippo) che mette sempre a disposizione dei ragazzi e delle famiglie meno fortunate il necessario per andare avanti.
«Voglio ringraziare – conclude infatti il lasalliano – i nostri benefattori e il Bando delle Opere di Carità che ogni volta, con discrezione e nel silenzio, ci mettono a disposizione il necessario per non far mancare niente a chi ha bisogno di noi e chiede il nostro aiuto. Grazie anche al nostro arcivescovo, Tommaso Caputo, che paternamente ci dà sempre la spinta e l’incoraggiamento necessario in tutte le nostre iniziative di carità. Voglio ricordare e ringraziare anche gli amici e gli educatori che mi hanno sostenuto in questo delicato lavoro».