La concia delle pelli nell’antica Pompei: le fasi della lavorazione visibili nella Grande Conceria
POMPEI. Tra le tante attività economiche artigianali che si svolgevano nell’antica Pompei c’era anche la concia delle pelli. La conferma arriva soprattutto dalla Grande Conceria, considerato il più grande impianto artigianale per la lavorazione delle pelli rinvenuto nella città antica.
Messo in luce a fine Ottocento e situato nella Regio I degli Scavi (Insula 5), l’impianto conciario fu identificato come tale sulla base delle testimonianze epigrafiche, degli utensili rinvenuti nel corso dello scavo, oltre che dagli apprestamenti produttivi, molto simili a quelli in uso nelle concerie medioevali e moderne.
L’impianto fu installato intorno alla metà del I secolo d.C. al posto di un’abitazione più antica, giungendo ad occupare la quasi totalità dell’insula. A seguito dei danni subiti durante il terremoto del 62 d.C. l’impianto artigianale subì importanti modifiche che lo resero più funzionale, conferendogli l’aspetto attuale.
Le diverse operazioni di cui si compone il processo di lavorazione delle pelli venivano espletate in settori distinti dell’edificio. Il lavaggio del pellame, che richiedeva l’impiego di sostanze maleodoranti, veniva effettuato all’interno dei dolia alimentati d’acqua sotto il porticato. Ma non è escluso che questa fase avvenisse lontano dal complesso urbano e cioè sulle rive del vicino fiume Sarno.
La concia vera e propria con la macerazione delle pelli avveniva, invece, all’interno delle quindici grandi vasche cilindriche conservatesi in uno degli ambienti dell’edificio. Infine, le pelli venivano battute al di sotto dell’area porticata e lavorate nei piccoli ambienti che si susseguono sul lato est del peristilio, divisi tra loro da bassi muretti trasversali.
Addossato al muro ovest del peristilio si trova anche un ampio triclinio estivo destinato agli ospiti del coriarius (così era chiamato il titolare dell’attività), che all’interno del complesso aveva la sua residenza. Nel quadro delle produzioni artigianali antiche, la conceria di Pompei – con i suoi particolari spazi produttivi – costituisce una testimonianza d’eccezione.
La grande Conceria nel 2008 è stata sottoposta ad un restauro architettonico dell’edificio, grazie alla collaborazione tra Unione Nazionale Industria Conciaria (Unic) che ha sponsorizzando il recupero di una parte delle aree destinate alla lavorazione delle pelli. Sempre grazie a questa collaborazione, l’edificio sarà presto visitabile dal pubblico.