Da Monopoli a Pompei un’immagine inedita della contessa Marianna De Fusco
POMPEI. Una immagine “serena, con uno sguardo intenso e naturale” della contessa Marianna Farnararo De Fusco, in quello che sembrerebbe essere un vero inedito nell’iconografia della nobildonna che, insieme al Beato Bartolo Longo, sul finire dell’Ottocento, giocò – ma sempre in maniera riservata – un ruolo determinante nella nascita del Santuario e delle opere di carità pompeiane.
È quanto è riuscito a reperire Luigi Ametrano, collezionista pompeiano e appassionato della storia della nuova Pompei che di recente si è imbattuto in uno scatto della contessa De Fusco, che ritrae la sua figura in primo piano, racchiusa all’interno di un ovale.
C’è da dire che dell’aristocratica benefattrice circolano pochissime immagini, per lo più già largamente utilizzate nei volumi che hanno raccontato la storia della Pompei moderna, dall’epoca postunitaria ad oggi. La foto rinvenuta dal collezionista, invece, al momento rappresenta un vero unicum nel suo genere.
A raccontare la vicenda è lo stesso Luigi Ametrano. «Da diversi anni – racconta – è nata dentro di me la passione del collezionismo e in particolare di tutto ciò che riguarda la nostra amata Pompei, il Santuario, le foto d’epoca e gli avvenimenti che hanno visto nascere il miracolo di fede pompeiano».
«Mi è capitato spesso di imbattermi – aggiunge – durante le ricerche tra i collezionisti, in foto dell’avvocato Bartolo Longo e della contessa De Fusco di uso comune utilizzate in libri, mostre, congressi dedicati ai nostri fondatori».
A fine ottobre, però, l’inatteso ritrovamento: «Giorni fa – racconta Amitrano – ho acquistato una foto della contessa Marianna Farnararo davvero originale, quando l’ho vista sono rimasto subito colpito, in quanto era una foto inedita, non era la solita espressione della contessa. Lo sguardo era diverso, più disteso, intenso e naturale».
Ora quella foto, ingrandita e incorniciata, fa bella mostra di sé nell’hotel Amitrano gestito da Luigi e dalla sua famiglia, ed è a disposizione di chiunque voglia visionarla.
«La foto proveniente da Monopoli e scattata da Pesce, fotografo storico del Re, operante nella Galleria Umberto I di Napoli, è stata da me fatta pulire digitalmente e ingrandita, in modo da renderla più bella senza alterarne la sua originalità».
«Non nascondo – rivela il collezionista pompeiano – la soddisfazione che ho provato, quando l’ho ritirata dal corniciaio. Chiunque volesse osservare questa meraviglia da vicino può benissimo venire in albergo da me perché resta a disposizione dei pompeiani e di chi ne voglia osservare la sua bellezza».
La Contessa Marianna Farnararo vedova De Fusco in Longo è stata la cofondatrice del Santuario di Pompei. Nata a Monopoli (Bari), il 13 dicembre 1836, si unì in matrimonio nel 1852 al Conte Albenzio De Fusco di Lettere (da cui nacquero cinque figli) e si trasferì a Napoli.
Nel 1864 rimase vedova e tra le proprietà che ereditò dal marito c’era anche quella in Valle di Pompei, per la cui gestione chiese aiuto al giovane avvocato Bartolo Longo. Quando quest’ultimo, chiamato dalla Vergine a propagare il Rosario, cominciò la sua opera fondatrice trovò in Marianna un’abile, intelligente e preziosa collaboratrice.
Per allontanare calunnie e maldicenze i due si sposarono nel 1885. Il contributo specifico della De Fusco all’opera pompeiana fu la realizzazione dell’Orfanotrofio Femminile, inaugurato nel 1887.
Le opere realizzate dai coniugi Longo videro sempre un impegno diretto e particolare di Marianna Farnararo, riassunto nel suo “Pro Memoria – Cenni sulle origini del Santuario di Pompei”. Morì in Valle di Pompei il 9 febbraio 1924.