Lo scoprimento della Facciata monumentale del Santuario: una foto simbolo della nuova Pompei
POMPEI. La foto dello scoprimento della facciata della basilica di Pompei può essere considerata come una delle immagini simbolo della storia della Nuova Pompei.
Ricordiamo che la monumentale facciata, iniziata nel 1894 ed inaugurata il 5 maggio 1901, fu disegnata dall’architetto Giovanni Rispoli, professore onorario nel Reale Istituto di Belle Arti in Napoli, che ne fu anche progettista e direttore dei lavori.
Fu dedicata alla Pace Universale e fu realizzata con il contributo dei devoti di tutto il mondo, che parteciparono al plebiscito voluto dal commendator Bartolo Longo, come testimoniano le varie firme sui volumi custoditi nell’Archivio Storico del Santuario mariano.
La foto fu eseguita il 5 maggio del 1901 dal fotografo Alfredo Ajello, il quale ne registrò i diritti il 20 maggio dello stesso anno presso la Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, nella sezione Proprietà letteraria e artistica, pagando la tassa di lire 2.
Il fotografo napoletano trovò la postazione ideale per scattare la foto, che fu eseguita da Via provinciale per le Calabrie (oggi via Lepanto) dal piano superiore di un edificio che affacciava sulla strada.
Passiamo alla descrizione della foto (meglio osservabile in fondo all’articolo): il fotografo scelse quella inquadratura probabilmente perché da lì si poteva ben apprezzare la vista d’insieme della facciata appena scoperta (3) e della folla oceanica accorsa all’evento.
Sul lato destro della basilica si nota la torre merlata (1) dell’Osservatorio meteorologico fondato da Bartolo Longo nel 1890 insieme a Padre Francesco Maria Denza.
La torre da lì a poco verrà rimossa, infatti dopo la morte del Denza (avvenuta nel 1894) l’Osservatorio andò in decadimento per poi essere rifondato nel 1907 all’interno dell’ospizio “Bartolo Longo”.
Nella foto si vede anche la vecchia cupola della basilica (4) realizzata con maioliche bianche e nere, che erano i colori dell’ordine terziario domenicano: quest’ultima sarà rimossa durante i lavori di ampliamento della basilica del 1936-39 a vantaggio della nuova cupola di colore verde, come appare oggi.
Al di sopra del cupolino si vede il parafulmine principale (5) con la sua scaletta d’ispezione, l’impianto di protezione fu realizzato 1889 e poi ampliato: quest’ultimo mise in sicurezza il tempio mariano e tutto il circondario.
A sinistra della basilica via Parrocchia (7), una stradina larga non più di 5 metri, con fondo in terra battuta che dirigeva alla parrocchia del Santissimo Salvatore per terminare al passaggio a livello di via Nolana.
Il primo edificio (2) è la proprietà Iozzino mentre il secondo edificio (6) in sequenza è la proprietà Federico, entrambi i palazzi, esistenti ancora oggi, sono stati ampliati e sopraelevati.
Diversi furono i fotografi che si cimentarono nell’impresa di immortalare lo straordinario evento, ma Ajello da quella foto realizzò una cartolina celebrativa di grande impatto, con la data, la sua didascalia e il timbro Valle di Pompei, cartolina oggi molto rara e ricercata, oggetto di desiderio di molti collezionisti.