In principio “Top Gun” era napoletano: la storia mai raccontata di Luigi Bonavolontà
NAPOLI. C’è grande attesa oltreoceano per l’uscita (Covid-19 permettendo) di “Top Gun: Maverick”: sembra, infatti, che il film con Tom Cruise uscirà nelle sale il 2 luglio 2021. Prodotto dalla Paramount Pictures, è il sequel di “Top Gun”, il capolavoro del 1986 (interpretato sempre da Cruise) che lanciò nell’immaginario collettivo la figura eroica del pilota di caccia militari.
Ma mentre il mondo, Italia compresa, si prepara ad accogliere un nuovo capitolo della saga cinematografica, non tutti sanno che il primo (e vero) “Top Gun” della storia – scomparso solo tre anni fa – si chiamava Luigi Bonavolontà ed era della provincia di Napoli.
Nato nel 1941 a Marigliano, Luigi – detto “Goodwill” (ovvero la traduzione inglese del suo cognome) – era un colonnello dell’Aeronautica Militare e istruttore di volo con quasi 5.000 ore di vita vissuta in aria. Fu istruttore in Libia, a Cervia, Foggia, Sardegna, Rimini e Galatina.
Era anche chiamato “Girmi” (marca di un famoso frullatore) in quanto praticava un tounneau (manovra acrobatica che consiste nell’effettuare una rotazione completa sull’asse longitudinale del volo) a 6 giri; come lui ci riuscivano in pochi, all’epoca lo superava solo un pilota russo che raggiungeva i 9 giri.
I suoi “migliori amici” erano il Fiat G91Y, detto Yankee, tutti i componenti della famiglia dei G91, l’F84 e l’F104. Amato e rispettato dai suoi colleghi, era solito staccarsi i gradi dalla divisa perché secondo lui “non era il grado che faceva un buon pilota, il buon pilota si vedeva cloche alla mano”.
Luigi Bonavolontà divenne “famoso” per aver fatto volare gli ombrelloni della Riviera Adriatica, in pieno agosto, durante un volo radente con un suo allievo, causando un vortice d’aria talmente potente che portò via le attrezzature dei lidi.
Ebbe numerosi encomi per aver ripreso gli aerei in momenti dove altri avrebbero rischiato di perdere la vita. Una volta, per esempio, un allievo in preda alle convulsioni ad alta quota svenne, bloccando la cloche e rischiando lo schianto al suolo. La sua fortuna fu quella di avere al suo fianco “Goodwill”, che sbloccò la cloche a pugni e compì un atterraggio di emergenza sotto la soglia limite.
«Quando ho saputo che avrebbero fatto il sequel di Top Gun mi sono commossa – commenta la figlia, Marianna Bonavolontà -, non solo per il ritorno sul grande schermo dell’affascinante Tom Cruise, ma anche e soprattutto per la forte emozione legata al ricordo di mio padre, che è stato il Top Gun italiano per eccellenza». Fonte foto: Marianna Bonavolontà.