Don Salvatore, il custode che accompagnò Totò durante la visita agli Scavi di Pompei
POMPEI. Si racconta che quando il principe Antonio De Curtis, in arte Totò, all’apice della sua lunga carriera, attore simbolo dello spettacolo comico in Italia e considerato, anche in virtù di alcuni ruoli drammatici rivestiti, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiano, venne a visitare i resti archeologici di Pompei, tra i tanti custodi e guide si scatenò una vera e propria ressa per accompagnarlo.
Ve ne fu uno, in particolare, che attirò l’attenzione di Totò vincendo la concorrenza dei colleghi: il suo nome era Salvatore (al centro nella foto della gallery in basso, in compagnia di Alfonso Di Paolo e di una parente americana in visita degli Scavi) e non fu un caso: quel custode era un vero “personaggio”, sia nel modo di vestirsi che nel modo di esporre la storia.
Quando iniziava la stagione teatrale negli Scavi, “Don” Salvatore era un’attrazione. Si vestiva in abito blu con camicia un po’ stropicciata e cravatta, garofano rosso all’occhiello, cappello di custode in testa e accompagnava gli spettatori al loro posto.
Tutti lo apprezzavano e gradivano la sua compagnia, perché era esilarante, ma mai esagerato: aveva solo una mania di scanzonato esibizionismo. E poi quel suo parlare sgrammaticato e gioiosamente napoletano, lo rendeva davvero unico.
Nel fare da cicerone al “principe della risata”, nel viaggio alla scoperta degli Scavi e delle usanze dei pompeiani, si narra che Salvatore, terminata la visita presso il lupanare (che era il luogo deputato al piacere sessuale mercenario, ovvero una casa di tolleranza dell’epoca romana, tuttora visibile nelle rovine dell’antica Pompei) si avviò verso l’uscita capeggiando il piccolo corteo di curiosi, quando all’improvviso Totò lo chiamò e “tomo tomo, cacchio cacchio” gli disse: «Eppure io non riesco a capire come è possibile, che io aggio fatto ridere tutto ‘o munno e tu oggi m’hai fatto ridere a me!».
Tra le risate dei presenti si chiuse il siparietto: il Principe mostrò a tutti i presenti la vena ironica del suo carattere, perché nella vita era proprio così, aveva la comicità nell’anima.
La recitazione di Totò era molto spontanea, l’improvvisazione vi aveva una grande parte. Per dare il meglio, Totò aveva bisogno di un compagno con cui l’accordo fosse immediato e che spesso lo seguiva di film in film (tra gli attori più famosi che fecero da spalla a Totò ricordiamo: Mario Castellano, Nino Taranto, Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo ed Erminio Macario).
Ebbene, quel giorno “Don” Salvatore, senza neanche accorgersene, ebbe l’onore di fargli da “spalla” nella visita alle rovine di Pompei! Ringrazio il compianto prof. Giuseppe Visciano per la disponibilità e, soprattutto, per la concessione della foto. Foto Totò: Pubblico Dominio; foto Lupanare: Generale Cucombre da New York, USA, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons.